Rilevò lo storico locale di via Tommaso Grossi nel 1970 e da quell’anno non si è più interrotta la conduzione familiare della pizzeria
Salvatore Di Lieto |
(C.Bott.) E’ una storia bella, iniziata in anni lontani e che affonda le radici in una terra fertile e di antichissime origini qual è quella salernitana. E’ una storia di famiglia, di lavoro e di tradizioni tramandate da decenni e sempre rispettate, anche dalle più giovani generazioni. Una storia di affetti, la storia di Salvatore Di Lieto, al quale lunedì 18 ottobre alle 14.30, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, Mandello Lario tributerà l’estremo saluto.
Si legano alla pizzeria Rosalba di via Tommaso Grossi il nome e il volto di Di Lieto, venuto a mancare all’età di 93 anni alla casa di riposo, dove era ospite da agosto 2018.
Originario di Tramonti, suggestivo borgo della provincia di Salerno, Di Lieto aveva sposato nel gennaio 1955 Angela Flauto, dalla quale aveva avuto cinque figli: Anna, Raffaele, Gabriele, Carmela e Rosy.
Di professione muratore ma non soltanto (erano infatti più d’uno i mestieri a cui era solito dedicarsi e che andavano ad affiancarsi al suo grande amore per la coltivazione della terra), Salvatore si dedicò in particolare alla costruzione di forni per la cottura della pizza e quella sua attività lo portò ben presto a uscire dalla sua regione d’origine e a raggiungere anche il Lecchese, oltre alla provincia di Sondrio.
Una “specializzazione”, la sua, non casuale verrebbe da dire, perché Tramonti è terra di pizzaioli. Basti dire che a partire dagli anni Cinquanta circa duemila pizzaioli sono emigrati al Nord proprio da quel paese considerato il “polmone verde” della Costiera Amalfitana.
Salvatore Di Lieto e Angela Flauto. |
Negli anni Sessanta, dunque, i primi viaggi di Di Lieto verso il Settentrione. Poi, nel 1970, la decisione di trasferirsi con moglie e figli a Mandello Lario e di assumere la conduzione della “Rosalba”, funzionante - già in via Tommaso Grossi - pure come pensione e rimasta per qualche tempo, anche sotto la gestione della famiglia Di Lieto, “trattoria con alloggio”.
Quella pizzeria divenne ben presto un’autentica ragione di vita per Salvatore, per sua moglie Angela (venuta a mancare il 19 novembre 2011) e per i suoi cinque figli, tutti coinvolti per parecchi anni - e nelle più svariate mansioni - nella gestione della storica attività commerciale.
Alla “sua” pizzeria Salvatore Di Lieto, la cui abitazione era posta proprio sopra il locale, ha sempre dedicato tempo, energie e affetto. E non a caso fin tanto che gli è stato possibile era solito tornarvi, non fosse che per rivolgere uno sguardo a quel banco, a quei tavoli e a quel forno che per così lunghi anni hanno rappresentato la sua autentica ragione di vita.
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