Un’emozionata ed emozionante Laura Negretti - affiancata da un intenso Alessandro Baito, della compagnia “Teatro in Mostra” di Como - ha condensato in poco meno di un’ora l’intera storia di Antigone, l’eroina della drammaturgia di Sofocle, rappresentata per la prima volta nella Atene del 462 a.C.
La rappresentazione teatrale, tenutasi ieri sera a Varenna sul sagrato della chiesa prepositurale di San Giorgio, nel rispetto della normativa imposta dalla pandemia, ha concluso la programmazione degli eventi culturali proposti dall’amministrazione comunale.
La vicenda racconta di Antigone, principessa tebana, figlia di Edipo, che infrange il divieto del re Creonte di dare sepoltura al di lei fratello Polinice, reo di aver tentato di soggiogare Tebe e perciò ucciso dall’altro fratello Eteocle, a sua volta morto nello scontro fratricida.
Pur consapevole di mettere a rischio il futuro di sposa con l’amato Eteocle, figlio di Creonte, e la sua stessa vita, Antigone rifiuta di piegarsi a una legge immorale, rilanciando l’immortale figura anarchica della donna contro il potere precostituito, portatrice della cosiddetta pietas, il perdono, proprio dell’essere umano.
Una donna che si oppone a una legge ingiusta, inaccettabile e che ancora oggi, a distanza di secoli, rilancia l’esempio di tante altre che si ribellano con forza alle tirannie che ancora affiggono l’umanità.
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