Il sacerdote cresciuto nella frazione mandellese all’omelìa dice: “La memoria è fatta di passaggi importanti e l’affetto ne è parte integrante, così come fondamentale è il desiderio”
Don Tommaso Frigerio questa mattina nella parrocchiale di Sant'Abbondio a Somana. |
(C.Bott.) “E’ sempre un’emozione tornare a Somana, tanto più in una giornata così importante che coincide con la celebrazione in onore del patrono”.
Quest’anno non c’è stata, così come era stata cancellata già nel 2020 complici il Covid e l’emergenza sanitaria, la tradizionale raviolata. Tuttavia oggi è una domenica di festa per la frazione mandellese. E’ la domenica in cui appunto Somana, dove don Tommaso Frigerio è cresciuto, onora il patrono sant’Abbondio. E’ la domenica in cui fare memoria di una ricorrenza che da sempre sollecita a rafforzare (o magari a ritrovare) il senso di appartenenza alla comunità.
L’ha sottolineato, don Tommaso, nella sua coinvolgente omelìa alla messa celebrata questa mattina nella parrocchiale intitolata appunto al vescovo Abbondio. Inevitabile un riferimento alla situazione che stiamo ancora vivendo a causa della pandemia. “Siamo tutti stanchi di non poter festeggiare il patrono così come i “somanelli” erano abituati a fare - ha premesso il sacerdote, attuale vicerettore della Teologia del Seminario vescovile “Giovanni XXIII” di Bergamo - ma occorre avere ancora un po’ di pazienza”.
E’ effettivamente (e inevitabilmente) la nostalgia a prevalere in molti residenti, un sentimento che tuttavia può e deve aiutarci a “costruire” il futuro. Tre, a giudizio di don Tommaso, gli “ingredienti” proprio della nostalgia: la memoria, l’affetto e il desiderio.
“La memoria è fatta di passaggi importanti - ha affermato - e vuol dire anche ricordare come alcune persone siano state testimoni della fede. L’affetto, poi, è parte integrante della memoria, così come fondamentale è il desiderio. Desiderare vuol dire non essere lamentosi ed evitare di sentirci soli. Abbiamo bisogno di stare insieme, di sentirci comunità e dobbiamo anche avere il coraggio di tornare un po’ bambini”.
“Per farlo però - ha specificato - dobbiamo prima diventare grandi e tornare a meravigliarci, anche a beneficio del futuro della nostra comunità. E allora al patrono sant’Abbondio chiediamo il dono di uno sguardo che possa farci recuperare meraviglia e stupore”.
Al termine della celebrazione eucaristica il ringraziamento di don Giuliano Zanotta, dal 2018 alla guida della comunità pastorale di Mandello Lario, a quanti prestano il loro servizio, anche in modo nascosto e silenzioso, a favore della comunità parrocchiale di Somana. E il “grazie” dello stesso don Tommaso per l’accoglienza che la frazione gli riserva in occasione di ogni suo ritorno in terra mandellese. “Sento il calore delle persone da una prospettiva privilegiata - ha detto - e ve ne sono grato”.
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