Da Flavio Angeli riceviamo e pubblichiamo:
Tanto tuonò che… restò sereno. Da libero cittadino appassionato della politica nel suo significato più nobile e dopo mesi di silenzio - osservando dall’esterno il proseguire lento dell’azione politico-amministrativa mandellese e giungendo alla conclusione della totale assenza in consiglio comunale di una opposizione degna di tale definizione - ho deciso di esternare il mio dissenso su alcune tematiche locali.
Tutto, in paese, parrebbe andar bene e nel caso qualcosa venga considerato storto o menzognero poveri consiglieri comunali… vengono buttati nella mischia a divulgare rassicurazioni che non poggiano su minime fondamenta.
Anche coloro i quali in questi ultimi anni, rispetto all’annosa criticità dell’inquinamento industriale, hanno interpretato il ruolo di rappresentanti dei cittadini in un apposito comitato, possiamo sostenere che si sono seduti alla tavola imbandita dei “padroni” mandellesi. Assordante è quel rumoroso silenzio persino quando la portavoce del comitato viene allontanata da una rappresentante di Arpa da un tavolo tecnico presieduto dallo stesso responsabile del comitato, il signor sindaco, senza alcun cenno contrario da parte di quest’ultimo.
Che dire, poi, delle contrastanti dichiarazioni del primo cittadino sulla tematica in questione, segnale di una linea non delineata e neppure coerente? Mentre nel 2019 si diceva che “gli odori sono cattivi ma non pericolosi”, a settembre 2020 si è presa coscienza che “il problema c’è e va trovata una soluzione”. Ma a ottobre si scopre che negli odori c’è la presenza di fenolo e allora ecco la presa di posizione: “Il fenolo venga tolto dalla produzione”.
La situazione non migliora e il 14 ottobre 2020 viene addirittura minacciata la sospensione della produzione, dopo che Arpa ha denunciato che non sono stati effettuati i lavori. Il termine sarebbe stato il 5 luglio, gli odori continuano…
A proposito, strano il periodo estivo a Mandello, dove i cittadini si vedono recintare e subiscono la squallida immagine delle transenne e dei divieti per i loro giardini pubblici, che null’altro sono se non la “non soluzione” del problema. Ma la zona è vietata soltanto ai cittadini, non a chi avrà il compito di abbattere quaranta piante per fare spazio a una colata di cemento con il benestare di un sindaco e di un assessore ai Lavori pubblici ai quali evidentemente poco sta a cuore il verde pubblico.
Infine mi permetto di dire la mia sulla questione del Lido, dove ancora una volta viene ignorata la convenzione che, al contrario di ciò che sostengono i consiglieri comunali attuali e precedenti, può variare solo passando proprio dal consiglio comunale. Ricordo che la convenzione tra Comune e Canottieri Moto Guzzi testualmente recita: “Il concessionario si impegna a garantire la fruizione libera e gratuita al pubblico del Lido comunale… salvo eventi eccezionali che devono essere autorizzati dall’Amministrazione”.
Ora è lecito domandarsi se il guadagno derivante dall’ingresso al Lido venga investito in opere di miglioria o se invece non vengono svolti adeguati lavori di manutenzione e sviluppo dell’area. Quindi, da semplice cittadino, mi chiedo se tutto ciò non si configura per le casse comunale in un ipotetico danno erariale.
Ma un clima di timore pare regnare in paese. Un timore che si manifesta nell’esprimere perplessità relative al pensiero del sindaco e della sua “corte”. Qualcuno però che non abbassa la testa e non ha timore di dire il proprio parere contrario per fortuna esiste ancora…
Flavio Angeli
Nessun commento:
Posta un commento