Il parroco don Giuliano Zanotta: “La sua figura si lega a una duplice realtà: quella del servizio e quella del martirio”
(C.Bott.) Festa di San Lorenzo anche quest’anno nel segno della pandemia, a Mandello Lario, dunque senza gli eventi e gli appuntamenti gastronomici, ricreativi e musicali che per tradizione accompagnavano la ricorrenza patronale del 10 agosto.
Unica eccezione la messa solenne celebrata nella chiesa arcipretale, seguita dalla benedizione impartita in piazza Italia da don Giuliano Zanotta.
Era stato lo stesso parroco della Comunità pastorale di Mandello a presiedere il rito eucaristico, affiancato da don Vittorio Bianchi, don Ambrogio Balatti, don Marco Malugani, don Giovanni Calastri e padre Paolo Ancilotto.
Una cerimonia per onorare “una figura straordinaria”, come don Giuliano ha definito il diacono Lorenzo introducendo la sua omelìa. “Non tanto e non solo per un riferimento storico - ha specificato il sacerdote - quanto perché lui si lega a una duplice realtà: quella del servizio e quella del martirio”.
“Diacono - ha sottolineato il parroco - significa del resto servitore, vuol dire essere stato conquistato dal Signore. Ecco allora che anche noi siamo chiamati a recuperare i veri simboli della fede e a riscoprire il significato autentico della carità”.
“Poi il martirio - ha aggiunto - che è prima di tutto testimonianza, da dare anche nelle piccole cose di ogni giorno e che si traduce ad esempio nell’essere educati e rispettosi. Dobbiamo essere insomma cristiani autentici e in questo cammino san Lorenzo è per noi una guida preziosa”.
Poi la processione fino all'imbarcadero e la benedizione con la reliquia del santo patrono.
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