Il presidente Sergio Fenaroli: “Il diritto a una vita dignitosa è di tutti, altrimenti è un privilegio, una disuguaglianza da combattere”
di Claudio Redaelli
Entro il prossimo mese di settembre l’associazione “Amici Lecco Vanadzor - Italia Armenia” promuoverà in città una serie di eventi significativi per far conoscere meglio la storia, la cultura e le tradizioni di un popolo caucasico che si colloca nel contesto geopolitico quale cerniera tra l’Europa e l’Asia, tra l’Occidente e Oriente.
“I fatti recenti della sconfitta di una strategia militare e politica dominante imposta dall’Occidente in Afghanistan - spiega il presidente, Sergio Fenaroli - impongono a ciascuno di noi importanti riflessioni su quale insegnamento trarre da questa amara e drammatica esperienza che stiamo vivendo in questi giorni”.
“Promuoveremo conferenze e dibattiti, incontri culturali, religiosi e ricreativi con docenti e personalità che ci aiuteranno ad avvicinarsi a questo popolo eroico, fiero e martoriato - aggiunge - che parla da secoli, purtroppo inascoltato da buona parte della comunità internazionale”.
“Siamo profondamente convinti - sottolinea sempre Fenaroli - che il confronto, la conoscenza e lo scambio tra culture e realtà diverse siano le condizioni necessarie a trasformare le paure e le preoccupazioni in opportunità di crescita umana e di sviluppo economico reciproco”.
Sia l’Italia sia l’Armenia, come del resto il mondo intero, si stanno come noto muovendo in una lotta comune alla pandemia di Covid-19 ma in aggiunta sarebbe opportuno soffermarsi su tematiche quali la salvaguardia ambientale e condizioni di vita migliori per i popoli e le future generazioni, così da evitare migrazioni forzate.
“Sono obiettivi certamente ambiziosi - evidenzia ancora il presidente dell’associazione - ma necessari e non più rinviabili. Il diritto a una vita dignitosa è di tutti, altrimenti è un privilegio, una disuguaglianza da combattere”.
Le istituzioni locali, il mondo della scuola, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, oltre alla realtà del volontariato lecchese, verranno coinvolte e l’auspicio è che non vengano a mancare la loro disponibilità e attenzione alle tematiche di rilevante attualità che inquietano la sensibilità dei cittadini.
“Le incombenze odierne che gravano nel mondo e su tutti noi - conclude Sergio Fenaroli - impongono a ogni persona determinati obblighi. Tutti siamo insomma chiamati a fare la nostra parte, perché è necessario un cambiamento. E per iniziare dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi”.
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