La riapertura della struttura di proprietà del Cai Grigne di Mandello, situata in Alta Val Meria, prevista non prima di gennaio 2022
(C.Bott.) Sono partiti a metà luglio i lavori di riqualificazione del rifugio Elisa, in Alta Val Meria, che comporteranno un ampliamento della struttura (in particolare della sala da pranzo) e la realizzazione di un locale adibito a cucina. I lavori dovrebbero essere ultimati entro fine anno e in ogni caso è improbabile una riapertura prima del gennaio 2022.
L’incarico da parte del consiglio direttivo del Cai allo studio Venini di Mandello di predisporre il progetto di ammodernamento del rifugio risale al 2019. Un bando del Cai centrale dava tra l’altro l’opportunità di accedere a un significativo finanziamento di 70.000 euro.
Ci si era così concentrati sui punti “deboli” del rifugio, storicamente rappresentati dalla cucina e dallo smaltimento dei reflui, evitando di stravolgere altri ambienti quali la sala pranzo e la camerata adibita al pernottamento degli escursionisti, nonché la conformazione stessa del rifugio.
La scelta era quindi caduta sulla realizzazione di un nuovo locale da adibire a cucina sul versante verso il Sasso Cavallo. “Questa soluzione - avevano spiegato i responsabili del sodalizio alpinistico - consente infatti di recuperare un angolo “morto” e di evitare di utilizzare lo spiazzo adiacente il rifugio, normalmente sfruttato come sala da pranzo esterna e utilissimo nelle giornate di bel tempo”.
“Questa stessa soluzione - aggiungevano - non va tra l’altro a snaturare l’immagine caratteristica del rifugio Elisa, storicamente ritratto con sullo sfondo la vista del Sasso Cavallo”.
Posto a una quota di poco superiore ai 1.515 metri, il rifugio Elisa - chiuso già dallo scorso aprile - deve il nome a quello della figlia di Evangelista Ferrario, socio del Cai Grigne di Mandello Lario, che donò alla sezione il terreno su cui erigere la costruzione. Molti parteciparono all’iniziativa con donazioni o anche con il semplice appoggio morale. Gino Carugati, uno dei pionieri dell’alpinismo mandellese nonché primo presidente del sodalizio e salitore del Sasso Cavallo, firmò una cambiale di ben 12.000 lire.
I lavori di edificazione, iniziati nel 1926, vennero ultimati a tempo di record e l’anno successivo il rifugio fu inaugurato alla presenza delle massime autorità del Club Alpino Italiano. Durante un rastrellamento, nel novembre 1944, la “capanna” fu data alle fiamme e distrutta ma già nel ’47 ricostruita.
E’ proprio dal lontano 1927, come si legge sul sito Internet del Cai Grigne, che il rifugio Elisa ha beneficiato del supporto della comunità mandellese, manifestatosi nel tempo sotto diverse forme. C’è chi ha voluto dare un contributo economico, chi un apporto di manodopera, altri ancora hanno deciso di donare strumenti di lavoro piuttosto che un semplice libro o un quadro per arredare l’interno del rifugio.
Quindi la richiesta a tutti i soci, ai simpatizzanti e in generale agli amanti della montagna di un contributo in denaro contante (recandosi in questo caso presso la sede del sodalizio, in via Riva dell’ospizio) piuttosto che tramite bonifico bancario (IBAN IT89 N031 0451 4900 0000 0007 110, con causale “riqualificazione rifugio Elisa”).
A seguire “un grazie di cuore a tutti coloro i quali vorranno supportarci” e la notizia che “una targa ricordo con i loro nomi verrà realizzata e affissa all’interno del rifugio”.
La storia continua dopo il traguardo dei 90 anni
Era il 3 settembre 2017 quando vennero festeggiate le novanta primavere vissute dal rifugio dal giorno della sua prima inaugurazione. L’“Elisa” proprio in quel periodo iniziava a riprendere slancio grazie a gestori nuovi e a proposte innovative.
Dapprima Mauro Balatti poi Elena Cosmo hanno ricostruito un solido rapporto con i mandellesi e in generale con gli escursionisti, facendo divenire in poco tempo quel rifugio una tappa obbligata anche per coloro i quali ogni anno percorrono l’Alta via delle Grigne.
Vanno poi ricordati i numerosi eventi organizzati a “quota 1.515 metri”. Tra gli altri le rassegne musicali “Armonie tra cielo e terra”, con il suono degli archi e il silenzio della montagna a regalare agli escursionisti sensazioni uniche. Poi il “Trail delle Grigne Sud”, su un percorso che, partendo dal centro di Mandello Lario, copre in senso orario un anello al cospetto delle pareti verticali del Sasso Cavallo e del Sasso Carbonari, passando per i due rifugi storici del Cai Grigne: il “Bietti-Buzzi” e appunto l’“Elisa”.
Neppure la pandemia che nel 2020 ha colpito tutti aveva fermato la “cavalcata” del rifugio, con il record delle 93 aperture consecutive in estate e la voglia di montagna intesa come momento di libertà e di isolamento.
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