Con lungimiranza imprenditoriale, 100 anni fa fondò con Carlo Guzzi la “Società Anonima Moto Guzzi”
La statua dedicata a Giorgio Parodi collocata a Genova in quartiere Carignano. |
(C.Bott.) Fu pilota aeronautico, eroe di guerra e cofondatore dell’Aeroclub di Genova. Imprenditore di successo, fu una figura di riferimento nel panorama nazionale dell’aviazione. Partecipò alla prima guerra mondiale a bordo degli idrovolanti della Regia Marina e nel ‘35 partì per l’Africa orientale italiana, nelle file della Regia Aeronautica. Tra le due guerre diede impulso alle sue due grandi passioni: le motociclette e appunto il volo.
Si sta parlando di Giorgio Parodi, il cui nome e la cui fama si legano anche alla Moto Guzzi. Nato nel 1897, morì il 18 agosto 1955, dunque esattamente 66 anni fa, nel giorno di santa Elena imperatrice, madre di Costantino (Elena era tra l’altro anche il nome della amata moglie di Parodi, da lui sposata a Genova nel ‘37, scomparsa nel ‘54 e dalla quale ebbe tre figli: Marina, Roberto e Andrea).
A Giorgio Parodi la città di Genova, dove nel marzo 1921 fu registrato e redatto l’atto costitutivo della Casa dell’Aquila, ha dedicato quest’anno una statua realizzata dall’artista Ettore Gambioli, già autore del monumento a Carlo Guzzi collocato in piazza Leonardo da Vinci a Mandello Lario, posizionata nel quartiere di Carignano, dove si trovava lo studio notarile in cui 100 anni fa fu sottoscritto come detto l’atto costitutivo dell’azienda motociclistica.
Di Giorgio Parodi la nipote Elena Bagnasco, presidente dell’associazione che porta il nome dell’illuminato imprenditore, tempo addietro aveva avuto modo di dire: “Giorgio nacque e crebbe in una famiglia di imprenditori di calibro con grande intuito per gli affari, nonno e padre dotati di intelligenza viva e particolari capacità che li portarono a non avere rivali nel loro settore. Figlio prediletto di Emanuele Vittorio, ereditò queste caratteristiche unite a un carattere forte e carismatico, schivo da ogni esibizionismo e tenace realizzatore di opere, generoso e altruista, leale, colto e poliglotta, amante dell’arte e con una profonda fede”.
Giorgio Parodi con il padre, Emanuele Vittorio. |
“Nonno Giorgio - aveva aggiunto - fu cittadino esemplare, coraggioso pilota e grande imprenditore, un uomo tutto d’un pezzo, d’altri tempi. I pilastri su cui fondò la sua vita furono patria, lavoro, famiglia e Dio. Ebbe un profondo senso del dovere, amava la vita austera, non si sottraeva a quanto andava fatto, incurante del rischio da affrontare”.
E ancora: “Disattendendo le speranze paterne che lo volevano da subito a dirigere le attività della famiglia, allo scoppio della prima guerra mondiale falsificò i documenti, poiché ancora minorenne, e si arruolò a Venezia. Pur avendo l’istinto del cacciatore, in linea con il suo carattere discreto e lontano dai riflettori, scelse il nome di battaglia “Lattuga”. Fu proprio durante la guerra, a Venezia, che gli presentarono Carlo Guzzi, che divenne suo amico e motorista di aereo. Giorgio riconobbe subito la genialità di Carlo nella meccanica e sempre in guerra conobbe un altro pilota, Giovanni Ravelli. Da quell’amicizia nacque l’idea di una motocicletta nuova, innovativa”.
14 maggio 2021: Genova inaugura la statua opera dello scultore Ettore Gambioli. |
Da lì i primi passi verso la nascita della Guzzi: “La squadra prevedeva Carlo, meccanico progettista, Giorgio che si sarebbe occupato della parte imprenditoriale e Giovanni il collaudatore. Purtroppo l’amico Giovanni morì in un incidente di volo poco prima della presentazione del primo prototipo: la GP Guzzi-Parodi, esposta nel Museo di Mandello Lario. In ricordo dell’amico pilota, Giorgio scelse l’aquila ad ali spiegate da apporre sui serbatoi, ancora oggi simbolo distintivo di tutti i piloti militari e civili. Furono sempre il carattere discreto e signorile, la sua grande generosità e onestà intellettuale che lo portarono a decidere di non chiamare GP le motociclette prodotte ma lasciando a Guzzi tutto l’onore del marchio. A differenza di quanto ritenuto da molti, Carlo Guzzi restò sempre un “dipendente di lusso”, seppur con incarichi importanti nell’azienda della famiglia Parodi”.
A Genova a parlare di Giorgio Parodi non vi è soltanto la statua inaugurata lo scorso 14 maggio. In quartiere Albaro è intitolata a lui - “aviatore pluridecorato al valor militare” - la strada che unisce via Angelo Orsini e via Puggia.
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