Andrea Panizza in una foto che lo ritrae con mamma Agnese e papà Fiorenzo.
(C.Bott.) Per Mandello Lario e per l’intera frazione di Olcio è la notte più lunga, è la notte della finale del “quattro di coppia” maschile ai Giochi di “Tokyo 2020”. Già, su quell’armo azzurro ci sarà Andrea Panizza. Con lui Giacomo Gentili, Luca Rambaldi e Simone Venier, quest’ultimo alla sua quinta Olimpiade (nel 2008 a Pechino vinse la medaglia d’argento).
Una finale olimpica che è di per sé un grande traguardo, raggiunto al termine di un quinquennio che ha visto gli azzurri conquistare un oro e un bronzo ai Mondiali e due ori e altrettanti argenti agli Europei.
Questa notte (la regata è in programma alle 3.30 ora italiana) il nostro “quattro di coppia” avrà tra gli avversari più temibili l’Olanda e la Polonia, rispettivamente prima e seconda davanti all’Italia nella finale iridata di due anni fa, con gli olandesi secondi però agli Europei di quest’anno dietro agli azzurri.
Occhi puntati anche sull’Estonia, specialista del “quadruplo” (bronzo europeo in carica, chiamata a difendere il terzo posto ottenuto a Rio 2016), e sull’Australia, seconda alle ultime Olimpiadi.
E’ la notte più lunga anche per mamma Agnese, per papà Fiorenzo, per le due sorelle di Andrea (Elena e Alessandra, rispettivamente 25 e 27 anni) e per suo fratello Giacomo, ventinovenne.
“Ho ricevuto qualche ora fa un messaggio da Andrea - dice mamma Agnese - e mi è sembrato sereno e tranquillo. E’ consapevole delle proprie forze ma certo anche dell’importanza della regata di questa notte. Sta bene e sa di avere accanto compagni di barca molto forti. Ora non rimane che incrociare le dita e aspettare”.
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