Calcio e Europa. In amicizia e allegria. Il terzo Festival della letteratura in svolgimento dallo scorso mese di maggio a Mandello Lario è stato… preveggente. Luglio, infatti, si chiude con un incontro incentrato proprio su questi temi. E domani, mercoledì 21, Giovanni Favero e Alberto Patrucco parleranno appunto di calcio e di Europa.
Punto di partenza è l’antologia Il calcio è amicizia - L’Europa e gli Europei 2020. Si tratta di una raccolta di storie, scritte da vari autori, in cui il calcio è al centro del tema affrontato. Vengono però trattati anche altri aspetti legati ai Paesi che hanno partecipato all’Europeo vinto dalla nostra Nazionale: da quelli sociali a quelli culturali, descrivendo gli stili di vita e offrendo uno spaccato reale di ogni realtà.
Il calcio come fenomeno sociale, come voce che lega i popoli, fenomeno talvolta inspiegabile perché confinato nella franchigia delle emozioni, ma proprio per questo in grado di unire in uno straordinario gioco festoso quali sono appunto gli Europei da poco conclusi.
Per l’antologia Il calcio è amicizia Giovanni Favero ha scritto “La guardia svizzera”.
“Basilea, 13 ottobre 1971. Alle ore 20 si giocherà al St. Jakob Park la partita determinante del girone di qualificazione dei campionati europei 1972. Nelle stanze dello storico Hotel Odelya ognuno dei giocatori della squadra nazionale svizzera inganna le ore del pomeriggio antecedente la partita secondo un proprio protocollo scaramantico: chi legge, chi gioca a carte, chi scrive sulle pagine del proprio diario personale...”.
Giovanni Favero |
Coloro i quali interverranno all’appuntamento mandellese di domani, in programma a partire dalle 18.30 presso il “Galli & Gufi” in via Statale 81, avranno l’opportunità di assistere a un vero e proprio talk show che scaturirà dall’incontro tra Giovanni Favero e Alberto Patrucco.
Artista che si caratterizza per l’ accostamento alle varie forme di comunicazione ma per il quale la scrittura resta l’elemento centrale , Patrucco ha debuttato nel 1976 al Teatro Cabaret La Bullona a Milano, sino alla consacrazione televisiva con “Zelig”. Il suo percorso comico-cabarettistico è peraltro in continua evoluzione.
Alla musica, suo primo amore e sua primaria formazione, Patrucco torna nei primi anni del 2000 reinterpretando le canzoni del grande Brassens e dando vita a un incrocio inusuale tra satira parlata e satira cantata.
Il primo risultato artistico è “Chi non la pensa come noi” (Cd e spettacolo), seguito da “Segni (e) particolari”, tredici traduzioni create e interpretate con Andrea Mirò.
Dalla collaborazione con Sergio Staino nasce invece NECROLogica - Un libro lapidario, moderna Antologia di Spoon River in salsa umoristica, arricchita dalle illustrazioni del disegnatore.
Dal 2018 è in scena con il nuovo spettacolo teatrale “C’era una svolta”, scritto con Antonio Voceri, esilarante storia - tra monologhi e canzoni - di un cabarettista a partire dalla fine degli anni ’70 per arrivare ai giorni nostri. In scena con Patrucco, la musica live di Daniele Caldarini, Francesco Gaffuri e Jacopo Pugliese.
Tutta l’opera di Alberto Patrucco si può considerare un gigantesco work in progress che ruota attorno alla spiazzante tematica del pessimismo comico. L’autore è alla perenne ricerca della singolare normalizzazione di questo tema, che racchiude la sua visione del mondo. Sul palcoscenico e nei suoi libri sviscera la realtà rivoltandola e trovando amari ed esilaranti lati comici.
Appuntamento quindi mercoledì 21 luglio al “Galli & Gufi”, che proporrà ai presenti un aperitivo in offerta speciale per il Festival della letteratura.
Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria alla pagina https://www.visitmandello.it/it/eventi.
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