La minoranza consiliare: “Non si può sempre ridurre tutto a una questione di soldi e non affrontare mai le discussioni che interventi di questa portata richiederebbero”
La scuola primaria "Sandro Pertini" di Mandello. |
Non convincono “Casa Comune per Mandello democratica” le modifiche al piano triennale dei lavori pubblici approvate questa settimana dal consiglio comunale e in particolare l’incremento della previsione di spesa per il rifacimento della scuola primaria “Sandro Pertini”, passato da 5 a 12 milioni.
“L’importo è considerevole - affermano gli esponenti di minoranza - e prende in considerazione due ipotesi: il restauro conservativo dell’edificio e la ristrutturazione edilizia dello stesso mediante la sua demolizione e ricostruzione. Il primo intervento ha una stima di costo complessivo di 8 milioni, il secondo di 12. La maggioranza alla guida di Mandello ha già deciso quale ipotesi perseguire, avendo proposto sul progetto un adeguamento del programma triennale a 12 milioni di euro”.
Entrando nel merito della questione “Casa Comune” ritiene condivisibile il proposito di adeguare l’attuale edificio, specie alla luce delle criticità riscontrate, quali i pilastri portanti con carenze di capacità resistente ad eventuali sismi, le armature non adeguate disposte nei pilastri, le fondazioni non collegate tra loro e le travi prefabbricate di copertura, semplicemente appoggiate sui pilastri.
Diverso, invece, il giudizio sul progetto ipotizzato e sulle soluzioni previste nello studio di fattibilità e nelle relazioni che lo accompagnano. “Cominciamo da un aspetto generale che riguarda il coinvolgimento e il rispetto delle minoranze - sostengono i consiglieri di centrosinistra - Come già accaduto in passato la maggioranza rileva i problemi, definisce le soluzioni, ingaggia professionisti e imprese senza portare la minoranza a conoscenza di alcun aspetto. A fatto compiuto chiede di esprimersi con il voto e, nel caso in cui questo non sia favorevole, solleva critiche supponendo una mancata condivisione e collaborazione”.
“In definitiva - aggiungono - ogni critica viene vista non come un tentativo di migliorare la soluzione dei problemi, ma come strumentale e finalizzata a cercare il consenso”.
Tornando allo studio di fattibilità, “Casa Comune” si dice “sbigottita dalla mancanza di un documento che riporti le indicazioni di massima e i punti guida che l’Amministrazione avrebbe dovuto fornire al progettista prima che lo stesso predisponesse il progetto”.
“La relazione circoscrive il progetto alla domanda di istruzione primaria espressa dalla popolazione di Mandello - sottolineano sempre i consiglieri di opposizione - e contemporaneamente adombra possibili scelte future di utilizzo sovracomunale della scuola, che potrebbe includere l’utenza di Lierna o di Abbadia Lariana. Da quanto a nostra conoscenza, però, i pochi contatti avuti con le Amministrazione di questi due comuni non hanno ottenuto alcun consenso”.
Venendo ai numeri, nell’anno scolastico 2020-21 su 397 alunni potenziali ve ne sono 374 (come dire il 94%) nelle primarie di Mandello, di cui 289 (il 77% dei presenti) alla scuola pubblica e 85 (23%) alla privata. Per l’anno scolastico 2025-26, quando il nuovo edificio si presume possa essere terminato, la relazione stima in 289 i potenziali alunni presenti e in 14 aule il fabbisogno massimo.
“In altre parole - sostiene la minoranza consiliare - la previsione considera che tutti i potenziali alunni si iscrivano alla “Pertini” e che nessuno si iscriva ad altre scuole del territorio, incluso l’Istituto Santa Giovanna Antida. Ma anche ragionando sull’ipotesi di “tutti iscritti alla Pertini”, a nostro parere la realizzazione di 20 classi da 20 alunni supera quella che può essere considerata una stima probabile del numero di alunni frequentanti la scuola primaria negli anni a venire. Certo la soluzione potrebbe sopperire ad aspetti di crescita demografica oggi difficilmente ipotizzabili, ma il motto “nel più sta il meno” mal si coniuga con una gestione accorta delle scelte politiche amministrative”.
Altre considerazioni riguardano la futura superficie dell’edificio scolastico e il costo dell’intervento. Si passerebbe infatti dagli attuali 3.400 metri quadrati, escludendo la palestra, a una superficie di 4.600 metri quadrati, senza includere né la palestra stessa né il nuovo piano interrato.
“Dal punto di vista impiantistico - annota ancora “Casa Comune” - non trova giustificazione il vanto di realizzare un edificio nZEB, acronimo inglese di nearly Zero energy building, ovvero edifici ad energia quasi zero, in quanto per normative europee recepite nel nostro ordinamento dalla legge 90 del 2013 dal 1° gennaio 2019 gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, ivi compresi gli edifici scolastici, dovranno appunto essere edifici a energia quasi zero”.
“Inoltre un intervento che stima i costi in oltre 12 milioni di euro e ha un cronoprogramma di 1.740 giorni - concludono - fa temere per la sua riuscita. Dando tuttavia per scontato che i soldi si possano trovare, il problema vero è dove e in quali condizioni si farà scuola durante gli anni del cantiere. Una seria idea di fattibilità deve necessariamente comprendere anche questo punto, che la relazione può anche ignorare ma l’Amministrazione no”.
Da queste considerazioni è scaturito in consiglio comunale il voto di astensione di “Casa Comune” pur nella consapevolezza che “un intervento sulla scuola va fatto, giustificato da impellenti motivi di sicurezza”. “E’ vero - hanno fatto rilevare proprio in sede consiliare gli esponenti di minoranza - si tratta di approvare una variazione al piano triennale delle opere pubbliche che consentirà all’amministrazione comunale di partecipare al bando per ottenere i finanziamenti, ma non si può sempre ridurre tutto a una questione di soldi e non affrontare mai le discussioni che progetti di questa portata richiederebbero”.
La non convinzione di questa minoranza è la definizione di un progetto valido in considerazione delle critiche e delle posizioni fatte anche nel recente passato. Ogni critica fu seguita dalla conclusione di un progetto che ha migliorato il Paese.
RispondiEliminaFIORE
RispondiEliminaEro presente, e l'intervento del consigliere Sibella - fatto con
arroganza e presunzione - conferma quanto contestato dalla minoranza . È vero che le decisioni spettano comunque alla maggioranza (12 contro 5), ciò non esime da una corretta collaborazione e rispetto degli avversari - esclusivamente politici-.
Fiorenzo. Gilardi.