Il capovoga Gentili: “Stavo inseguendo un sogno”. Il presidente Abbagnale: “Avevano iniziato la loro corsa probabilmente verso l’oro”
Andrea Panizza, 23 anni, mandellese. |
(C.Bott.) “L’esito della nostra gara fa male, fa malissimo perché ci siamo visti sfumare una medaglia. La barca stava prendendo velocità e stavamo staccando gli avversari e tutto questo per un embardee, più comunemente filaremo, chiamiamolo come volete. Fa male per i sacrifici fatti, perché aver curato ogni dettaglio fin dal momento che sono ripartito, dopo l’intervento chirurgico, non è servito a nulla. Fa male per una promessa che avevamo fatto a “Pippo” (Filippo Mondelli, ndr) e alla sua famiglia...”.
E’ più che amareggiato, Andrea Panizza, per il quinto posto del suo “quattro di coppia” ai Giochi di “Tokyo 2020”. Il risultato di quella finale che l’altra notte tutta Mandello ha seguito in Tv con il fiato sospeso è difficile da digerire. E da metabolizzare.
Il ventitreenne campione di Olcio è il primo ad ammetterlo. “Adesso ci vuole una pausa per sbollire - dice - e capire cosa vogliamo fare del nostro futuro, ma sicuramente sarà difficile, se non impossibile, continuare sulla strada di questi ultimi cinque anni”.
Altrettanto esplicito il suo compagno di barca Giacomo Gentili, capovoga, come Panizza lui pure portacolori delle Fiamme gialle. “Sono ancora molto provato per com’è andata la gara che è sotto gli occhi di tutti - ha affermato - quindi non serve che la commenti perché le immagini parlano da sole. Posso soltanto aggiungere che il mio sogno, il nostro sogno, di vincere una medaglia olimpica è svanito per un paio di imbardate che ci hanno fermato e hanno fatto svanire quel sogno che stavo inseguendo”.
“Il campo di gara era in pessime condizioni - spiega sempre Gentili - ma lo era per tutti. Anche l’Olanda ha preso un embardee ma si è rimessa subito a macinare e alla fine ha vinto. E’ andata così, mi dispiace tanto… Adesso occorre guardare al futuro, che deve essere per forza migliore”.
Sulla regata del “quattro di coppia” azzurro era tornato anche il presidente della Federcanottaggio, Giuseppe Abbagnale. “La barca italiana - è stato il suo commento - ha finito per pagare un errore iniziale causato dall’eccessivo moto ondoso che ha colpito il Sea Forest Waterway (il bacino su cui si disputano le regate di canottaggio in queste Olimpiadi giapponesi, ndr) nel momento in cui Gentili, Rambaldi, Panizza e Venier avevano iniziato la loro corsa probabilmente verso l’oro”.
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