Luciano Rossi indirizza una lettera aperta al sindaco: “Mi sembrerebbe giusto e democratico, prima di prendere qualsiasi decisione, avviare un dialogo con la cittadinanza”
Il mandellese Luciano Rossi indirizza al sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, la lettera aperta che di seguito pubblichiamo:
Caro sindaco, vorrei tornare su un tema di cui abbiamo già parlato più volte ma che ora mi pare assumere carattere di urgenza. Mi riferisco ai giardini a lago, al loro presente e al loro futuro.
I giardini, dunque, il nostro punto dolente. Uno spicchio di terra benedetto, che da tempo langue in uno stato di precarietà e disordine. Qui si concentrano con più evidenza gli effetti dei mutamenti intervenuti negli ultimi anni: la diversa gestione del verde pubblico, l’afflusso massiccio di un turismo da week-end, la difficoltà nel definire e far rispettare nuove regole di comportamento. Non sono problemi di facile soluzione, ma che qualcosa vada fatto è evidente per tutti. In primo luogo però occorre decidere cosa vogliamo che siano i giardini.
Il nuovo progetto di riqualificazione commissionato dal Comune offre una sua risposta, che ha suscitato perplessità. Si legge infatti tra le finalità del progetto, nelle prime righe del documento: “L’intenzione è di implementare le dotazioni esistenti, con particolare riguardo alle attività di tipo ricreativo e sportivo”.
In effetti vi troviamo l’indicazione delle opere da costruire: campo di pallavolo da spiaggia, attracco natanti, scalinata di accesso alla spiaggetta, area fitness, campo da bocce, nuova pista per skate, pista bowl, gradinate per spettatori.
Confesso che a me, e a molti che mi hanno contattato, una finalità del genere per i nostri giardini non sarebbe mai venuta in mente. Ma naturalmente possiamo essere noi a sbagliare.
Ci è invece venuto in mente, e lo auspichiamo da sempre, ciò che segue subito dopo nello stesso documento: “…provvedendo al contestuale riordino e alla valorizzazione del patrimonio arboreo e vegetale, così da garantire un utilizzo sicuro del parco urbano, rispondente alle esigenze e alle aspirazioni della comunità locale”.
E’ questo il motivo per cui scrivo. Siamo di fronte a un bivio: se i giardini debbano restare giardini o debbano diventare qualcos’altro. E, più in dettaglio, chiediamoci se gli sport debbano trovar posto qui, con il sacrificio del verde, o avere altrove sedi più adatte, se non sia il caso di tenere ben distinte le funzioni dei giardini e del Lido, riservando a quest’ultimo le attività balneari (tra cui eventualmente, una volta ampliato e anch’esso riordinato, gli sport da spiaggia). E anche se giardini unici come i nostri, rimanendo giardini ma con la cura di una volta, non avranno ancora più valore e attrattiva, oltre che per noi pure per quel turismo di qualità, rispettoso e sensibile, che desideriamo per Mandello.
I giardini sono troppo belli e troppo importanti e queste sono scelte che lasceranno il segno anche per il futuro. Perciò mi sembrerebbe giusto e democratico, prima di prendere qualsiasi decisione, avviare un dialogo approfondito con la cittadinanza, a partire da chi con i giardini ha un rapporto più vivo e intenso, ponendoci in atteggiamento di ascolto di quello che veramente sente. Penso sia il modo migliore per scegliere bene a vantaggio di tutti e per cogliere una bella occasione di crescita collettiva.
Luciano Maria Rossi - Mandello Lario
Il prof. Rossi ha compiutamente espresso il mio pensiero ma senza dubbio anche il pensiero di molti altri mandellesi e non solo mandellesi i quali si augurano che chi di dovere ne tenga conto magari con un referendum ad hoc.
RispondiEliminaNon è detto che modernizzare significhi migliorare e la prova si è avuta con i recenti lavori,uno scempio.Chi ama le cose belle le lascia come sono non cerca di cambiarle nel nome della modernità .Mi stupisco sempre di come persone incapaci facciano e decidano cose di non competenza
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