Diventa così interamente percorribile il cammino che va da Milano al San Bernardino, in Svizzera. Il sindaco della città manzoniana, Gattinoni: “Una risorsa di grande attrattività per il segmento del turismo lento e del trekking”
Ultimati i lavori di collegamento del tratto da Lecco ad Abbadia Lariana del sentiero del viandante. Diventa così interamente percorribile il cammino internazionale che va da Milano al San Bernardino, in Svizzera. Un reticolo di sentieri che attraversa la Valle Mesolcina, la Valchiavenna, il Lago di Como e il fiume Adda.
L’importo complessivo dell’intervento di sistemazione del tratto di collegamento - che ha coinvolto attraverso la sottoscrizione di un apposito protocollo il Comune di Lecco, il Comune di Abbadia e l’Ersaf - è stato di 485mila euro, di cui 360mila finanziati dal Programma di cooperazione “Interreg V-A Italia Svizzera 2014-2020”.
“Le vie del viandante” rappresentano un grande itinerario internazionale di trekking: 220 chilometri di sentieri di cui fanno parte, tra gli altri, la via San Bernardino, la via Francisca, la via Spluga, la via dei Monti lariani, appunto il sentiero del viandante, la strada regia e il sentiero di Leonardo.
A tenere a battesimo il nuovo tracciato è stato ieri Linus, direttore di Radio Deejay, attraverso il talk online “a sPASSO (lento)”, mentre al “Palazzo delle paure” si sono svolte due tavole rotonde sugli aspetti turistici e tecnici del tracciato.
“Questo sentiero - sottolinea il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni - rappresenta una risorsa di grande attrattività per il segmento del turismo lento e del trekking, una fonte di richiamo che sarà ancor più evidente con l’arrivo della prossima estate. Un completamento che concretizza l’itinerario Lecco-Abbadia, il collegamento con i Piani Resinelli e con il parco dell’Adda in direzione Milano”.
“Lecco - aggiunge il primo cittadino - rafforza così la sua posizione strategica sia per la ricettività sia per nuovi servizi di accoglienza e accompagnamento sportivo-culturali. Questa strada ci connette all’Europa”.
“Apriamo un collegamento estremamente importante - commenta dal canto suo il sindaco di Abbadia Lariana, Roberto Azzoni - non soltanto perché riavviciniamo Lecco e Abbadia dopo oltre 40 anni ma perché riportiamo in auge il vero spirito per cui è nato anticamente il tracciato del sentiero del viandante: quello di collegare Milano con la Svizzera e con i paesi d’Oltralpe”.
“Lo apriamo - aggiunge - in un momento storico cruciale, un momento di ripartenza. Che ciò sia di auspicio e di volàno per una ripartenza anche del settore turistico e ricettivo grazie alle ricadute che questo sentiero potrà avere su tutti i territori che attraversa”.
“Questo storico itinerario - spiega il presidente di Ersaf, Alessandro Fede Pellone - che percorre l’intera sponda lecchese del Lario fino ad ora partiva da Abbadia, in quanto il primo tratto, lungo circa sei chilometri, non era più praticabile da anni. Ersag, grazie a una convenzione sottoscritta con i due Comuni, ha lavorato per il ripristino e la riapertura dell’itinerario, che costituisce un’opportunità per l’innovazione nel settore turistico e della ricettività territoriale attraverso la realizzazione di reti e percorsi dedicati alla mobilità lenta e a un diverso rapporto fra turista ed emergenze culturali e paesaggistiche che collegano vie storiche d’importanza internazionale”.
“Regione Lombardia - conclude l’assessore regionale agli Enti locali, montagna e piccoli comuni, Massimo Sertori - ha creduto nel progetto e ha autorizzato Ersaf alla realizzazione di questa parte dei lavori mettendo a disposizione i fondi necessari. Diventa così possibile raggiungere il confine svizzero partendo a piedi dal centro di Milano, percorrendo in sicurezza e lontani dal traffico un itinerario affascinante lungo il Canale della Martesana, l’Adda, il Lago di Como e la Valle Spluga fino al passo del San Bernardino. Con questo progetto si realizza un tassello strategico della rete escursionistica lombarda. In tempi di valorizzazione dei “cammini”, di riscoperta di un turismo lento, consapevole e sostenibile, il completamento di questo affascinante itinerario può essere l’occasione anche per i cittadini lombardi di riscoprire il loro territorio, che riserva sempre suggestioni e gradite sorprese”.
Si, tutto bello. Dovrebbe esserci lo stesso interesse per un passaggio ciclabile fermo da quasi 15 anni per disinteresse generale dei pubblici amministratori.
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