Il sacerdote era stato ricoverato a Como per il Covid-19 lo scorso 9 marzo e dal 9 aprile era al “Cof Lanzo hospital” per la riabilitazione. “Il peggio è alle spalle, ma ho temuto di non farcela”
(C.Bott.) “Il peggio è alle spalle, ho ricominciato anche a camminare e devo dire che sento di migliorare giorno dopo giorno. Adesso dovrò ripartire con la dovuta cautela e prendermi il tempo necessario per ristabilirmi, per poter riprendere le consuete attività e tornare a incontrare la mia comunità pastorale, che mi è stata tanto vicina e che ha pregato quotidianamente per me. Di questo sono infinitamente grato a tutti e ringrazio di cuore i miei parrocchiani di San Lorenzo e di Sant’Antonio in Crebbio. Ho sentito la loro vicinanza e non lo dimenticherò mai”.
Don Fabio Molteni è a casa. Dopo 31 giorni di degenza al “Valduce” di Como e altri 26 al “Cof Lanzo hospital” per la riabilitazione post-Covid, il sacerdote ieri ha finalmente potuto fare ritorno nella sua casa parrocchiale di Abbadia Lariana.
Quei giorni di fine febbraio coincisi con i primi sintomi della malattia, seguiti dalla conferma di essere positivo al coronavirus, sono un ricordo. “Ma è stata dura - dice - e devo ammettere che quasi non ci speravo. Quindici giorni in terapia intensiva, poi un altro periodo in semintensiva, quindi in corsia, con la paura di non farcela e invece il sostegno e, torno a dire, soprattutto le preghiere di tanti mi hanno fatto superare questa difficile prova”.
Ad attenderlo, don Fabio ha trovato - nel giardino della casa parrocchiale - un grande striscione. “Bentornato don”, era scritto accanto alla riproduzione del campanile. Già, bentornato da tutta Abbadia Lariana!
Bentornato, Don!
RispondiEliminaForza Don Fabio, anche noi ti siammo vicini e ti ricordiamo sempre nelle nostre preghiere, speriamo di rivederci al più presto.
RispondiEliminaGigi e Lory.