31 maggio 2021

Don Andrea Mombelli lascia Mandello, destinazione la comunità pastorale di Luisago e Portichetto

Intanto don Giovanni Villa, parroco ad Abbadia Lariana dal 1995 al 2010, ha fatto il suo ingresso nella comunità che “abbraccia” le parrocchie di Lovero, Mazzo di Valtellina, Rogorbello, Tovo Sant’Agata, Sernio e Vervio

Don Andrea Mombelli


(C.Bott.) Tempo di nomine e di nuovi ingressi, in questi giorni nella diocesi di Como. In due casi si tratta di sacerdoti che hanno legato il loro nome (e la loro presenza) alle comunità di Mandello e Abbadia Lariana. Si sta parlando di don Andrea Mombelli e di don Giovanni Villa.

Il primo è stato nominato responsabile della comunità pastorale che comprende le parrocchie di Luisago e Portichetto, il secondo ha fatto sabato scorso il suo ingresso nella comunità che “abbraccia” ben sei parrocchie, ossia Lovero, Mazzo di Valtellina, Rogorbello, Tovo Sant’Agata, Sernio e Vervio.

Don Andrea era giunto a Mandello nell’ottobre 2018 insieme al nuovo parroco don Giuliano Zanotta. Nella celebrazione eucaristica che si era tenuta al “Sacro Cuore” appunto per l’ingresso dei due sacerdoti il vicario aveva detto tra l’altro: “Fare bella figura non deve essere la priorità”.

Don Andrea aveva poi evidenziato la frase del Vangelo di Marco in cui Gesù dice a Giacomo e a Giovanni che “chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo sarà schiavo di tutti”. Poi una domanda: “Io sono capace di essere servo di tutti e di mettere da parte me stesso per lasciare spazio al Signore?”. E la riflessione finale: “Se essere prete vuol dire lasciarsi amare, allora vale davvero la pena rischiare”.

Don Giovanni Villa


Don Giovanni Villa, originario di Monza e sacerdote dal 1983, è stato dapprima vicario a Lomazzo poi a San Nicolò Valfurva, quindi parroco a Lovero e come detto - a partire dal ‘95 - alla guida della comunità parrocchiale di Abbadia Lariana. Dal 2010 era parroco di Bianzone, in provincia di Sondrio.

Sabato 29 maggio, in occasione del suo ingresso nella nuova comunità pastorale, il vescovo, monsignor Oscar Cantoni, ha detto: “Senza rinunciare alla particolare caratteristica di ciascuna delle vostre parrocchie, con una lunga e bella storia alle spalle, voi costituite un grande esempio di unità, un insieme di persone che vivono in una comunità pastorale in un permanente interscambio di doni e di responsabilità, con uno spirito di reciproco sostegno e di viva fraternità”.

“Se pensate che dal 2018 ad oggi abbiamo perso nella nostra diocesi ben 40 sacerdoti - ha aggiunto il prelato - comprenderete tutti che è impossibile immaginare che ogni parrocchia possa godere come un tempo della presenza di un parroco residente. Unire le parrocchie è una necessità, spesso una vera fatica ma anche una sfida. Nasce un modo nuovo di sentirsi Chiesa e di far parte di essa”.

Infine l’augurio di “potervi sentire impegnati tutti insieme nel costruire una Chiesa che sia fondata sull’amore reciproco e sulla promozione dei beni di ciascuno, nell’interesse di tutti” e l’invito ad accogliere con gioia il nuovo parroco. “Vivete come una grande famiglia - ha affermato il vescovo Oscar - e volentieri accettate che don Giovanni vi sia, oltre che fratello e amico, anche un padre. A lui il mio augurio di un buon apostolato, accompagnato dalla mia benedizione”.

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