I pubblici amministratori del Distretto di Lecco scrivono alla Moratti e a Bertolaso: “Vi invitiamo a non disperdere questa disponibilità dei Comuni, che peraltro non comporta alcun aggravio di spesa per la Regione Lombardia”
(C.Bott.) Fino a pochi giorni fa nel cosiddetto “modello lecchese” che così buoni risultati aveva dato nella prima fase della campagna vaccinale contro il Covid-19 rientrava anche l’hub allestito al centro sportivo comunale di Pramagno a Mandello. Poi la scelta, apparsa ai più azzardata e incomprensibile, da parte della Regione Lombardia di chiuderlo e di trasferire altrove i punti vaccinali per i residenti nei comuni della sponda orientale del ramo lecchese del Lario.
Ora a scendere in campo per chiedere esplicitamente la continuità del tanto sbandierato (a ragione, verrebbe da aggiungere) “modello lecchese” è la Conferenza dei sindaci del Distretto di Lecco, che ha chiesto un incontro urgente ai vertici della Regione in materia appunto di campagna vaccinale anti-Covid.
In una lettera indirizzata all’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, al suo direttore generale Giovanni Pavesi e al commissario Guido Bertolaso (e inviata per conoscenza al direttore generale di Ats Brianza Silvano Casazza, al direttore generale dell’ASST di Lecco Paolo Favini e ai consiglieri regionali del Lecchese Antonello Formenti, Mauro Piazza e Raffaele Straniero) viene premesso che “in queste settimane i Comuni del territorio del Distretto di Lecco (Ambiti di Bellano, Lecco e Merate) hanno collaborato con Ats Brianza e ASST Lecco al completamento della campagna vaccinale anti-Covid in favore dei cittadini ultraottantenni”.
Poi le prime puntualizzazioni: “Si è assistito a una grande mobilitazione generale che, a partire dagli enti locali, ha visto il coinvolgimento diffuso di gruppi di Protezione civile, associazioni, cittadini privati volontari, personale sanitario qualificato e accreditato volontario e cooperative di medici di Medicina generale. E’ stata garantita l’attivazione di diversi centri vaccinali “di prossimità” nei quali la campagna si è svolta in sicurezza, senza problemi di carattere gestionale e riscontrando una generale ottima soddisfazione nei cittadini sottoposti a vaccinazione e nelle loro famiglie”.
E ancora: “Tali centri vaccinali sono stati distribuiti nel territorio del Lago e della Valsassina così come nella Brianza lecchese (Barzio, Mandello Lario, Oggiono, Valmadrera, Calolziocorte, Olgiate Molgora, Merate e Casatenovo) e sono stati caratterizzati da un’aggregazione locale di più comuni per zone omogenee, in un’ottica di collaborazione sovracomunale che da tempo contraddistingue il nostro territorio”.
“I centri vaccinali di prossimità - si legge sempre nella lettera inviata al Pirellone - hanno anche spinto un maggior numero di cittadini alla vaccinazione, garantendo una maggiore copertura, principale obiettivo della campagna. Possiamo dire che si è confermato quel “modello lecchese” di intensa collaborazione tra Comuni, Ats e ASST che ha permesso la realizzazione di una campagna vaccinale che ha generato soddisfazione nei cittadini per l’efficienza prodotta da questa gestione condivisa”.
Poi le dolenti note: “Nonostante questo per le fasi successive Ats Brianza e ASST Lecco hanno comunicato la prospettiva di proseguire le vaccinazioni esclusivamente in tre hub di massa per tutto il nostro territorio (Barzio, Lecco e Cernusco Lombardone). Vogliamo con decisione ribadire la nostra disponibilità a discutere rispetto all’opportunità di proseguire con l’esperienza di un modello fatto di centri di prossimità sovracomunali che possono dare un contributo fattivo, a integrazione degli hub di massa, nelle settimane e nei mesi a venire in cui si dovranno affrontare centinaia di migliaia di vaccinazioni nella nostra provincia”.
Quindi una sollecitazione e, diciamolo, un invito al buon senso: “Vi invitiamo a non rinunciare a questa disponibilità dei Comuni che, peraltro, non comporta alcun aggravio di spesa per la Regione Lombardia, stante il fatto che le sedi dei centri vaccinali e il supporto gestionale sono messi a disposizione di Regione, Ats e ASST senza oneri, ma in assoluta gratuità e con spirito di collaborazione. La nostra proposta va esclusivamente nella direzione di voler contribuire a quella che è l’assoluta priorità del Paese e della nostra regione. Solo una stretta e fattiva collaborazione tra i diversi livelli istituzionali ci può garantire quella forza necessaria per uscire tutti insieme, al più presto, da questo periodo difficile”.
Infine la richiesta “di un urgente riscontro” e soprattutto “di presentare nel dettaglio una nostra proposta di continuità con l’esperienza avviata nel nostro territorio e di poterne discutere nei prossimi giorni, incontrandovi sul nostro territorio in uno dei centri vaccinali operativi”.
Seguono le firme dei presidenti dell’Ambito di Bellano Fernando De Giambattista, dell’Ambito di Lecco Sabina Panzeri, dell’Ambito di Merate Filippo Galbiati, del presidente del Distretto di Lecco Guido Agostoni, del presidente della Provincia Claudio Usuelli, del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e del presidente del Consiglio di rappresentanza dei sindaci dell’Ats Brianza, Flavio Polano.
Alle loro, si aggiungono le firme dei sindaci di Calolziocorte (Marco Ghezzi), Mandello Lario (Riccardo Fasoli), Merate (Massimo Panzeri), Oggiono (Chiara Narciso), Olgiate Molgora (Giovanni Battista Bernocco) e Valmadrera (Antonio Rusconi).
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