Nel giorno della Passione di Cristo le esequie del brigadiere capo morto all’età di 54 anni. Don Giuliano Zanotta: “Un servizio, il suo, sempre svolto con onestà e con amore”
(C.Bott.) “Accogliamo Roberto in un giorno “speciale” e preghiamo per lui con la liturgia della Parola. Non è, il nostro, un saluto di circostanza ma un rito con cui vogliamo esprimergli tutto il nostro affetto, manifestando vicinanza ai suoi familiari, agli amici e all’Arma dei carabinieri”.
Don Giuliano Zanotta introduce così le esequie di Roberto Mura, 54 anni, il brigadiere capo morto nella notte tra martedì e mercoledì all’ospedale “Manzoni” di Lecco.
E’ il Venerdì santo. Già, un giorno “speciale” per la Chiesa. E nell’arcipretale di San Lorenzo, presenti i vertici della Benemerita, tutto parla della passione e morte di Cristo, a iniziare dalla prima lettura della liturgia, tratta dal libro del profeta Isaia, e dal salmo responsoriale che recita: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.
Poi il Vangelo, con il racconto degli ultimi istanti della vita del Signore. “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa, e Maria di Magdala”, le prime parole del brano dell’evangelista Giovanni. E le ultime: “Dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse “Tutto è compiuto”. E, chinato il capo, spirò”.
Non è un elogio funebre, quello per Roberto. E il parroco della comunità pastorale di Mandello lo ricorda introducendo la sua omelìa. “No, l’elogio funebre - dice - è nel cuore di chi lo ha conosciuto. Nella liturgia possiamo però trovare il conforto della parola di Dio e assimilare Roberto, nella sua sofferenza, al Signore Gesù”.
Poi un riferimento all’impegno e al servizio “sempre svolto con onestà e con amore” nell’Arma dei carabinieri. “Un amore profondo, come quello per la sua famiglia”, dice don Giuliano, che poi aggiunge: “Dobbiamo avere fiducia, dobbiamo avere fede”.
Quindi l’affidamento alla Madonna, “che ci accompagna nel nostro cammino terreno e che è stata presente nella vita del Signore fino all’ultimo passaggio. Roberto manca e mancherà, certo, ma i suoi cari possono confidare proprio nell’aiuto di Maria”.
Il Padre nostro e la lettura della preghiera del carabiniere, che inizia a sua volta con l’invocazione alla Vergine: “Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi carabinieri d’Italia a te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore…”.
Infine i riti dell’aspersione e dell’incensazione della salma. Sul sagrato l’ultimo ideale abbraccio a Roberto, carabiniere, sposo e padre esemplare.
Roberto Mura, 54 anni. |
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