23 aprile 2021

Mandello. La Casa di riposo: “Così si getta soltanto discredito sulla nostra struttura”

Monsignor Giuliano Zanotta, presidente della Rsa: “I rischi derivanti dalle varianti di SARS-CoV-2 richiedono massima cautela per il fatto che le stesse appaiono più diffusive rispetto al virus delle fasi precedenti”



“Da tempo leggiamo sugli organi di stampa e sui social network notizie che gettano discredito sull’operato della casa di riposo, minandone l’immagine e il buon nome e al contempo alimentando disinformazione relativamente alle attività svolte da questa Rsa. Sin dal principio abbiamo scelto di non fomentare sterili polemiche evitando di replicare e limitandoci a rispondere nelle sedi opportune ogni qualvolta interpellati da organi istituzionali su richiesta di un esiguo numero di familiari riuniti in un Comitato parenti”.

La “Fondazione Casa di riposo” di Mandello interviene in merito a talune prese di posizione che si sono succedute nel corso di questi ultimi mesi, in concomitanza con l’emergenza sanitaria e relativamente alla gestione della struttura. Lo fa con una nota di monsignor Giuliano Zanotta, presidente della Rsa di via degli Alpini, che - introdotta dalla considerazione riportata in apertura - così prosegue: “Considerato che le risposte fornite dapprima al Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, poi allo studio legale che rappresenta gli interessi del Comitato, successivamente al difensore civico regionale, a un consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e infine ad Ats Brianza non sono state considerate esaustive dal sopra citato Comitato, riteniamo sia giunto il momento di condividere con l’opinione pubblica quanto di seguito.

Per quanto riguarda l’asserita mancanza di trasparenza in riferimento alle informazioni circa l’andamento delle attività in struttura e dell’epidemiologia interna, smentiamo fermamente l’assenza di comunicazioni da parte dell’ente circa i dati relativi all’andamento epidemiologico interno alla struttura che, al contrario, sono stati sempre forniti con cadenza settimanale e successivamente quindicinale nel momento in cui la situazione legata all’emergenza Covid-19 stava rientrando.

Le stesse sono state poi sospese quando il Comitato ha scelto di affidare a uno studio legale l’interlocuzione con la Rsa. Sottolineiamo che non si sono mai interrotte le comunicazioni alle famiglie da parte del medico della struttura circa lo stato di salute degli ospiti, la condivisione del Piano di assistenza individuale, l’andamento della positività e la gestione dell’isolamento dei pazienti.

Circa il contestato aumento della retta, il cui importo si attesta su valori medi di analoghe unità di offerta del territorio, la Rsa ha fornito al difensore civico e al Comitato un resoconto delle maggiori spese sostenute nell’anno 2020 che si ipotizzano anche per il 2021.

La facoltà della Rsa di determinare autonomamente la quota di compartecipazione a carico della famiglia, oltre a essere contrattualmente prevista e accettata dai singoli ospiti e dai loro familiari con la sottoscrizione del contratto di ingresso, è consentita dalla legge che rimette alla libertà della Fondazione (ente di diritto privato) la determinazione dell’ammontare della retta.

A tal proposito il difensore civico ha preso atto e ha confermato di non avere alcuna competenza per intervenire sulla gestione contabile dell’ente o nel formulare qualsivoglia valutazione relativa alle voci di spesa, aggiungendo che l’asserita mancanza di trasparenza di cui il Comitato accusa la Fondazione non esonera i suoi componenti dal pagamento della quota di retta corrispondente all’aumento deliberato per l’anno 2021. A tutt’oggi restiamo in attesa che i componenti del Comitato regolarizzino la propria posizione provvedendo al saldo di quanto dovuto.

Monsignor Giuliano Zanotta, presidente della "Fondazione Casa di riposo" di Mandello.


Per quanto concerne l’accesso in struttura da parte dei visitatori, lo stesso è già da tempo attivo con le modalità contenute nel Piano organizzativo gestionale che prevede, analogamente a quanto accade nella maggior parte delle Rsa, visite in presenza attraverso una vetrata. Tale modalità di visita è citata anche dall’Istituto superiore di sanità nel Rapporto numero 6/2021 tra gli esempi delle misure atte a favorire situazioni di contatto e vicinanza tra ospiti e familiari.

I contatti con i familiari sono inoltre regolarmente garantiti attraverso videochiamate, anche in caso di isolamento/quarantena. Per gli ospiti in condizioni di terminalità o altri casi specifici autorizzati dal referente Covid-19 è previsto l’accesso in struttura in sicurezza.

Comprendiamo che le vaccinazioni abbiano creato aspettative tra i familiari di un allentamento delle misure finora adottate per il contenimento della diffusione del coronavirus, ma ciò ancora confligge con la necessità di continuare a rispettare le misure di prevenzione per la trasmissione del virus, prime tra tutte il distanziamento sociale. Come noto, una persona vaccinata deve continuare a osservare tutte le misure di prevenzione, compreso il distanziamento fisico, non essendo ancora noto se i vaccini impediscano completamente la trasmissione del virus. Quindi, seppur mitigato, non è al momento possibile escludere un rischio di contagio anche in coloro che sono stati vaccinati, soprattutto se ci riferiamo a soggetti in condizioni cliniche già compromesse per età o comorbilità.

A ciò si aggiunga che i rischi derivanti dalle varianti di SARS-CoV-2 richiedono la massima cautela per il fatto ormai acclarato che le stesse appaiono più diffusive rispetto al virus delle fasi precedenti e che la protezione vaccinale nei loro confronti potrebbe essere inferiore a quella esercitata rispetto al ceppo virale originario.

Al momento si è ritenuto possibile ridurre le misure sinora adottate prevedendo che gli ospiti immunizzati riprendano le relazioni interpersonali anche al di fuori del reparto di degenza e possano scegliere di partecipare ad attività ricreative e fisioterapiche anche di piccolo gruppo sia in reparto sia nella sala polivalente o in palestra.



Ulteriori modifiche rispetto all’attuale organizzazione saranno valutate in fieri, tenuto conto delle disposizioni di legge e della realtà specifica di questa Rsa, nonché dell’esito dei tavoli tecnici attualmente impegnati nella formulazione di proposte alternative, quali ad esempio la vaccinazione di un caregiver per ciascun ospite.

In riferimento all’installazione di una “porta degli abbracci” preme evidenziare che nel momento in cui i giornali riportavano la notizia dell’avvenuta donazione di una “porta degli abbracci” (trattasi di telaio amovibile da applicare allo stipite di una porta), in realtà la casa di riposo non era ancora stata contattata in proposito. Solo successivamente perveniva una proposta per l’acquisto della porta.

La Rsa ha valutato, congiuntamente ad Ats durante il sopralluogo del 25 gennaio 2021, la fattibilità di un’installazione in sicurezza, concludendo che non vi fossero i presupposti.

Qualora anche si considerasse l’ipotesi di una stanza degli abbracci (struttura gonfiabile da installare all’esterno) persisterebbero comunque alcune criticità correlate al suo utilizzo, tra cui la possibilità di fruire di una sola postazione con un solo visitatore, invece delle attuali due postazioni in vetrata ciascuna con la contemporanea presenza di due familiari. Ciò comporterebbe un’inevitabile riduzione della frequenza delle visite che ciascun ospite riceverebbe. Senza considerare l’ulteriore dilatazione dei tempi tra una visita e l’altra dovuta all’applicazione del protocollo per la sanificazione della stanza degli abbracci.

Resterebbe inoltre da valutare la collocazione della stanza, che deve essere facilmente accessibile ma al contempo non deve intralciare uscite di sicurezza né accessi utilizzati dagli utenti e fornire garanzie di sicurezza in caso di avverse condizioni meteorologiche quali ad esempio il forte vento.

Concludiamo ricordando che tutte le iniziative assunte dalla Fondazione in riferimento alle misure di prevenzione e mitigazione del rischio per infezione da SARS-CoV-2 rispettano le normative vigenti, che attualmente riconducono in capo alla singola unità di offerta le decisioni organizzative in merito alla gestione della pandemia.

A ciò si aggiunga che i sopralluoghi effettuati dalle équipe di vigilanza della Ats territorialmente competente e sollecitati dai componenti del Comitato non hanno finora rilevato prassi non conformi alla vigente normativa”.

5 commenti:

  1. Ma è possibile che un sacerdote parli così freddamente di una situazione in cui non si famiglie non si incontrano da piu d un anno?! Nessuna parola d conforto, niente di niente.

    RispondiElimina
  2. Certo che la Rsa di Mandello ha fatto davvero una misera figura cin questo comunicato dove attacca un gruppo di parenti che cercando solo informazioni e notizie sui loro cari che da 14 mesi sono isolati. Che Dio abbia pietà del sacerdote che firma un simile comunicato nel quale si evince quanto sia importante savaguardare l immagine dell azienda di cui è presidente e quanto poco contino i rapporti umani e il conforto per i fragili e malati. Mi chiedo dive andremo a finire...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dio vede e provvede... Gesù ci ha insegnato altro...

      Elimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. beh che altro dire. L'articolo parla da solo.
    Non c'è la benchè minima citazione riguardo alla salute emotiva e psicologica degli ospiti...
    Una volta esisteva la carità cristiana predicata dai sacerdoti e dalla chiesa...
    in questo scritto io non trovo la benchè minima traccia...
    Credo in Dio e nella sua volontà, perchè sarà SOLO LUI a giudicare l'operato degli uomini in base alle azioni.

    RispondiElimina