L’annuncio nella lettera con cui l’ente risponde alle perplessità e alle sollecitazioni di Grazia Scurria. L’ex capogruppo consiliare di “Casa Comune”: “E’ vergognoso che i cantieri non vengano adeguatamente seguiti da chi amministra risorse pubbliche”
(C.Bott.) “Lungo la Statale 36, nel tratto compreso tra Colico e Lecco, a partire dallo scorso 8 febbraio sono in corso interventi per il ripristino e la sostituzione delle barriere di sicurezza spartitraffico. Tali lavori hanno imposto una prima fase con il restringimento continuativo della carreggiata sia in direzione Nord (Sondrio) sia in direzione Sud (Milano), con chiusura delle rispettive corsie di sorpasso. Tale istituzione è stata resa necessaria per garantire la sicurezza del cantiere e delle maestranze che operano al suo interno”.
Con una comunicazione a firma del “Servizio clienti” dell’ente, l’Anas ha risposto alla lettera inviata in data 17 febbraio dall’avvocato Grazia Scurria, quotidiana utente proprio della “36”, dopo i contrattempi che in quelle stesse settimane avevano costretto gli automobilisti a un autentico calvario. Una serie di disagi che sembravano (e che sembrano, si dovrebbe dire) non avere fine.
Nella sua missiva l’ex capogruppo consiliare di “Casa comune per Mandello democratica” premetteva che i primi giorni di febbraio era stato aperto un cantiere per la sostituzione dello spartitraffico tra le due carreggiate nel tratto compreso tra Abbadia Lariana e Lecco e che nella prima settimana era stato posizionato uno spartitraffico lungo oltre un chilometro tra le due corsie di marcia in direzione sud, convogliando quindi le due corsie della “36” e quella di immissione dello svincolo di Abbadia Lariana in una sola corsia di marcia.
“Nel suddetto cantiere - scriveva Grazia Scurria - sono quotidianamente presenti soltanto due o tre operai. Nei momenti di massima attività li ho visti armeggiare (precisamente uno operava, gli altri due lo guardavano) con una pala manuale per togliere ciuffetti di erba e la terra depositata ai margini dello spartitraffico tipo new jersey”. “Come utente e come cittadina contribuente - aggiungeva - sono indignata da questo modo di operare. Ritengo sia vostro dovere controllare l’efficienza delle imprese che operano per voi e garantire agli utenti della strada il minor disagio possibile”.
Quindi l’invito “a prendere immediati provvedimenti perché il cantiere sia portato avanti celermente e senza sprechi di tempo e di soldi pubblici” e la richiesta di sapere quali fossero i tempi previsti su quel tratto di strada, confidando nella rassicurazione che il tempo occorrente per i lavori programmati venisse effettivamente impiegato per l’effettuazione delle opere necessarie, evitando ulteriori disagi agli utenti.
Nei giorni scorsi la risposta dell’Anas, introdotta dalla precisazione che “nel caso specifico di domenica 14 febbraio in prossimità di Abbadia Lariana era presente un restringimento di carreggiata in direzione Sud”. “La presenza del cantiere, che era necessaria e improcrastinabile, unitamente ad alcuni incidenti e al notevole volume dei transiti su tutta la rete stradale lombarda - si legge nella missiva - ha provocato forti rallentamenti del traffico stradale, con i conseguenti disagi da lei evidenziati, dei quali ci rammarichiamo”.
“E’ doveroso precisare - aggiunge l’ente - che i lavori proseguiranno con restringimenti della carreggiata dal lunedì al venerdì fino al prossimo mese di maggio. Durante tutti i fine settimana il cantiere verrà però completamente rimosso, con ripristino della viabilità su entrambe le corsie per ciascun senso di marcia. Per quanto riguarda la presenza degli operai sul posto, evidenziamo che gli interventi prevedono diverse fasi di lavorazione: quando vengono eseguiti saggi e indagini diagnostiche propedeutiche ai lavori le maestranze in cantiere sono ridotte, durante le fasi operative, invece, le stesse sono tutte impiegate nei lavori”.
In data odierna Grazia Scurria ha risposto alla lettera dell’Anas ribadendo in primo luogo che “la prima settimana di lavori è stata dedicata al posizionamento di un cantiere “fisso” (con ciò intendendo lo spostamento al centro della carreggiata sud di barriere tipo new jersey) e ha causato code di decine di chilometri”. “Era l’ultimo week-end con la Lombardia in “zona arancione” - aggiunge l’ex capogruppo consiliare - e non sarebbe stato difficile immaginare quanto traffico avrebbe invaso le strade, ma evidentemente nessuno di voi ci ha pensato. Ma ormai è acqua passata”.
Quindi altre considerazioni: “Dopo quel famigerato fine settimana è stato installato il cantiere “mobile” (con ciò intendendo picchetti a terra sulla mezzeria della carreggiata, che vengono facilmente rimossi). Poiché nel frattempo la Lombardia era diventata “zona rossa” e per un mese e mezzo il traffico anche nei week-end era decisamente scarso, forse avreste potuto lavorare tutta la settimana, ma il cantiere è stato rimosso il venerdì mattina e reinstallato il lunedì pomeriggio, lavorando tre giorni anziché cinque. Le barriere spartitraffico sono state spostate avanti e indietro di mezzo metro non so quante volte, nonostante la corsia unica in entrambe le direzioni avrebbe consentito di evitarlo, con ulteriore dispendio di tempi, energie e soldi”.
“In un vostro comunicato - osserva sempre Grazia Scurria - si annunciava che il cantiere sarebbe terminato a fine marzo. Ora siamo a fine aprile e ancora non si vede la fine, soprattutto a causa della lentezza dei lavori e della scarsa presenza di mezzi e personale. Come utente della Ss 36 ogni mattina passo almeno mezzora in coda, tempo che sottraggo al mio lavoro e alla mia vita e che avrei potuto e potrei impiegare in altro modo, sicuramente migliore e più redditizio, se Anas controllasse chi lavora per l’ente, cosa che a mio modesto parere non è stata fatta in questi mesi”.
Infine una richiesta, accompagnata dalla speranza di un riscontro “possibilmente più celere del precedente”: “A questo punto chiedo che l’operato e il conto finale di chi sta effettuando questi lavori sia adeguatamente controllato e verificato per evitare che, oltre al tempo dei contribuenti, non si perdano anche i loro soldi, perché è vergognoso che questi cantieri non vengano adeguatamente seguiti da chi amministra, appunto, risorse pubbliche”.
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