Classe 1902, fu un importante ritrattista. Sue opere sono esposte ai Musei civici di Lecco, al Museo dell’Institut national des jeunes sourds di Parigi e in varie chiese e basiliche
(C.Bott.) Classe 1902, nativo di Olcio (la sua era una famiglia contadina), è stato un grande pittore, tanto che nel corso della sua carriera ha avuto l’opportunità di esporre nel 1927 al Salon international des artistes silencieux di Parigi e nel 1934 all’International exhibition of fine and applied arts by deaf artists, rassegna organizzata dall’International Art Center of Roerich museum, oltre che a New York e a Roma.
Si sta parlando di Ezio Moioli, artista del quale quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario della morte. Era infatti il 30 settembre 1981 quando Mandello e in generale il mondo della pittura persero un autentico talento, autore di pregevolissime opere di arte sacra, paesaggista e ritrattista anche di personalità illustri.
Tra i suoi ritratti ne vanno annoverati due di Papa Giovanni XXIII (uno dei due, datato 1961, è custodito presso la casa “Madonna del lavoro” dell’Opera Don Guanella a Nuova Olonio, in provincia di Sondrio), Karol Wojtyla (realizzato nel 1973, quando il futuro pontefice Giovanni Paolo II era arcivescovo di Cracovia), il cardinale Giovanni Battista Montini (poi divenuto Papa Paolo VI), Umberto di Savoia, re Boris di Bulgaria (e regina consorte) e la principessa Orsini-Odescalchi di Roma.
Avendo una seria menomazione all’udito, da ragazzo fu inviato al Collegio reale dei sordomuti a Milano, dove frequentò il Liceo artistico e successivamente l’Accademia di Brera, diplomandosi nel 1930.
Fece ritorno a Olcio soltanto nel 1957 e da allora non lasciò più la terra lariana, dove come detto si spense nel 1981.
Nel ’78 fu insignito del titolo di commendatore della Repubblica. Numerosi sono i premi e i riconoscimenti da lui ricevuti.
Papa Giovanni XXIII ritratto da Ezio Moioli. |
Sue opere sono esposte ai Musei civici di Lecco, al Museo dell’Institut national des jeunes sourds di Parigi e in varie chiese e basiliche.
Una mostra postuma, come ricorda un pannello dell’Archivio comunale della memoria locale collocato a Olcio sotto l’indicazione della via a lui intitolata, fu allestita a Mandello nel 2002, anno centenario della nascita di Moioli. “Della sua vastissima produzione - viene ricordato - furono scelti i ritratti dei fanciulli, dei vecchi e dei vagabondi, in cui si coglieva quasi un sentimento di affetto”.
Suo è il bellissimo dipinto della cappelletta situata a Mandello in via al Bellano.
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