Il campione comasco scomparso all’età di 27 anni nelle parole dell’atleta mandellese: “Mi ha trasmesso la sua forza, la sua grinta e la sua determinazione”
Filippo Mondelli e Andrea Panizza.
(C.Bott.) Filippo Mondelli non ce l’ha fatta e il canottaggio italiano è in lutto. A piangere il portacolori del Gruppo sportivo Fiamme gialle e della Canottieri Moltrasio, classe 1994, tante volte vincitore sui campi di regata e oggi sconfitto dalla malattia, è anche Andrea Panizza, con lui in barca nelle regate che sono valse all’atleta mandellese grandi allori internazionali, a partire dal titolo mondiale assoluto conquistato nel 2018 a Plovdiv, in Bulgaria, con il “quattro di coppia”.
Di quell’armo facevano parte, appunto con il mandellese e con Mondelli, anche Luca Rambaldi e Giacomo Gentili. Quello stesso anno ecco arrivare un altro grandissimo oro ai campionati europei, nella stessa specialità e con il medesimo equipaggio.
Poi, nel 2019, l’argento agli Europei disputati sulle Rotsee in Svizzera, il bronzo ai Mondiali austriaci di Linz e la qualificazione per le Olimpiadi che avrebbero dovuto tenersi l’anno successivo. Avrebbero, appunto, perché a fermare i Giochi di Tokyo e a costringere gli organizzatori a programmarli per questa prossima estate 2021 sarebbe stata la pandemia.
Non ci fossero stati il Covid-19 e l’emergenza sanitaria che ne è seguita e se dunque le Olimpiadi si fossero tenute regolarmente nel 2020, peraltro, Mondelli in Giappone non ci sarebbe andato comunque. A inizio anno, infatti, a fermare il fortissimo atleta comasco era stata una patologia ossea che nelle settimane successive l’avrebbe costretto a sottoporsi a un delicato intervento chirurgico per l’asportazione di un osteosarcoma alla gamba sinistra.
In un’intervista lo stesso vogatore spiegava: “I miei progetti sono cambiati. Doveva essere l’anno dei Giochi, di una medaglia da provare a vincere insieme ai miei compagni e invece è tempo di un’altra sfida. La vittoria sull’osteosarcoma sarà la mia Olimpiade”.
L’operazione, vari cicli di chemio e lui, Filippo, quella battaglia sembrava la stesse effettivamente vincendo. Fino ad oggi, quando è arrivata la drammatica notizia della sua prematura scomparsa.
Andrea Panizza, nel frattempo, era stato a sua volta fermato da un problema alla spalla destra che lo aveva costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico e in piena pandemia, guardando proprio ai Giochi, il mandellese aveva detto di accogliere favorevolmente la decisione di rinviarli di un anno proprio in considerazione di quanto accaduto al suo compagno di barca Filippo. “Imposteremo nuovamente la preparazione per il 2021 - aveva detto - e ci faremo trovare pronti, ne sono certo”. Detto e fatto. Quest’estate Andrea a Tokyo ci sarà, non così il suo grande amico Filippo Mondelli.
“Mi mancherà - dice Panizza - e mancherà a tutto il canottaggio italiano”. “Perdere Filippo è come perdere una parte di me - aggiunge - Lui è sempre stato al mio fianco fin da quando ho iniziato a praticare il canottaggio. Mi ha sempre trasmesso la sua forza, la sua grinta e la sua determinazione, che non venivano meno neppure di fronte alle difficoltà”.
Quindi un pensiero per i familiari di “Pippo”: “Sono vicino a loro e idealmente li abbraccio forte”.
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