Il noto autore televisivo morto ieri all'età di 85 anni era stato eletto alle amministrative del 1972 e in quella consultazione era risultato il secondo candidato più votato in assoluto
Enrico Vaime, morto domenica 28 marzo all'età di 85 anni. |
(C.Bott.) Risale alle amministrative del novembre 1972 l’elezione di Enrico Vaime a consigliere comunale di Varenna. Candidato nella lista “Progresso varennese”, il grande autore televisivo, scrittore e conduttore scomparso ieri a Roma all’età di 85 anni fu uno dei tre esponenti di quello schieramento indipendente che andarono a comporre il nuovo consiglio comunale della “perla del Centrolago” unitamente ai dodici rappresentanti della lista della Democrazia Cristiana uscita vincente dalla consultazione elettorale.
Oltre a Vaime, della lista “Progresso varennese” furono eletti Gigi Fornasetti e Sigismondo Derflingher. Quest’ultimo, per la cronaca, era stato assessore dal 1958 al ’66.
Enrico Vaime - che aveva iniziato a frequentare Varenna per la sua amicizia con Marcello Marchesi, a sua volta apprezzato autore radiofonico e televisivo - ottenne in quell’occasione un lusinghiero successo personale, risultando addirittura il secondo candidato più votato in assoluto.
I votanti (in totale 546) gli attribuirono infatti 61 preferenze contro le 62 di Roberto Zardi del Pci (quest’ultimo, peraltro, non eletto) e le 59 di Giorgio Monico, primo degli eletti nella lista di maggioranza della Dc.
L’anno successivo Vaime indirizzò da Fiumelatte una sua lettera a Enzo Venini, in quegli anni direttore responsabile del periodico locale Tuttovarenna. Replicando a una precedente missiva del consigliere di maggioranza Carlo Bonati apparsa su quello stesso periodico locale d’informazione, il popolare personaggio televisivo (che tra l’altro in quelle stesse settimane aveva citato Varenna e il suo lago nello spettacolo Tv del sabato sera Hai visto mai?, di cui lui era autore insieme a Italo Terzoli) scriveva tra l’altro: “Definirsi “i migliori” mi sembra, egregi rappresentanti della maggioranza, non cristiano e neppure democratico. E’ solo democratico- cristiano”. “E’ ora di lasciare i toni trionfalistici - aggiungeva - e un po’ ridondanti che ci ricordano quelli del politico che perse le staffe forse (ma non ne sono sicuro) a causa di una nebbia molto parziale”.
“Sono finite le polemiche sulle elezioni? - concludeva Vaime - Lo spero, caro Venini, anzi lo speriamo noi della minoranza, che rappresentiamo quei cittadini che ci hanno concesso 430 voti preferenziali. Adesso è tempo di battersi su altri argomenti, per una migliore e più dinamica amministrazione comunale”.
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