02 marzo 2021

Mandello. Il capogruppo dell’Ana: “Vogliamo avvicinare i giovani agli ideali delle penne nere”

Claudio Bianchi: “L’abolizione della leva militare obbligatoria ha determinato un vuoto di esperienza e di conoscenza nelle nuove generazioni”. Allo studio un’iniziativa collegata al centenario della Moto Guzzi

Claudio Bianchi, nuovo capogruppo dell'Ana mandellese.

 

di Claudio Bottagisi

“Mi appresto a intraprendere questa mia nuova avventura alla guida delle penne nere mandellesi con spirito di servizio per gli ideali che contraddistinguono gli alpini: sacrificio, senso del dovere, solidarietà e aiuto nella comunità in cui vivono”.

Claudio Bianchi, dallo scorso fine settimana nuovo capogruppo dell’Ana di Mandello, traccia le linee dell’azione con la quale intende caratterizzare il proprio mandato. E guarda alle iniziative che dovranno contrassegnare l’operato dell’associazione, a partire dall’immediato futuro e nella consapevolezza delle incognite che inevitabilmente si accompagnano al decorso della pandemia, con tutte le restrizioni del caso.

Lei ha detto esplicitamente di aver sempre seguito con interesse e amicizia le iniziative proposte dal gruppo Ana di Mandello. Cosa l’ha più favorevolmente impressionata, in questi anni, dell’attività svolta dalle penne nere?

“Ho condiviso e apprezzato le iniziative degli ultimi anni, soprattutto gli interventi nelle scuole, l’essere sempre presenti in tutte le iniziative solidali organizzate sul territorio e il campo scuola alpino organizzato dalla nostra sezione di Lecco in collaborazione con  quella di Milano, il cui obiettivo è  “aiutare le giovani generazioni a stare nella società civile, nel segno della collaborazione, del rispetto reciproco e della conoscenza del territorio”.  Dei 110 partecipanti all’edizione 2019 ben 22 erano di Mandello. Purtroppo, causa l’emergenza Covid, l’edizione 2020 è stata annullata e temiamo anche per quella di questo 2021.

L’abolizione dell’obbligo al servizio militare ha determinato un vuoto di esperienza e di conoscenza nelle nuove generazioni. E’ dai nati nell’85 che i ragazzi non partono più per la naia, ma è ancora importante stimolare l’interesse e la conoscenza della storia e delle gesta degli alpini, in guerra e in pace, con le iniziative della loro associazione in campo sociale. Per questo vorremmo continuare (e intensificare) gli interventi didattici nelle scuole primarie e secondarie, per colmare questa mancanza con la speranza di poter catturare l’attenzione e l’interesse di qualche ragazzo.

Cerchiamo di avvicinare i giovani ai nostri ideali, non soltanto perché sono il nostro domani, ma perché credo fermamente che più si è giovani e più facilmente si può essere educati e coinvolti per un futuro sostenibile e solidale”.

Come impronterà la vita e le attività del gruppo che è stato chiamato a guidare? E quale dovrà essere il rapporto dell’associazione con le altre realtà operanti sul territorio mandellese?

“Cercherò la collaborazione di tutti, con l’aiuto del  consiglio direttivo entrante, formato da persone di qualità e con una notevole esperienza nella gestione del gruppo. Una delle priorità espresse nel programma è la ricerca di una fattiva collaborazione con le associazioni del territorio operanti nel volontariato, mettendosi a disposizione della comunità che ci ospita e della quale facciamo parte. Tengo in particolare al Soccorso degli alpini. Negli anni la collaborazione con questa importante associazione si è via via allentata, ma resta pur sempre una nostra creatura: vorrei intensificare i rapporti, ritrovare una comunione d’intenti, offrendo anche il nostro contributo e una fattiva collaborazione”.

Claudio Bianchi (al centro) alla cerimonia di premiazione di una gara di tiro a segno svoltasi a Verona nel 2019 a cui aveva partecipato con la squadra della sezione Ana di Lecco.


Quale sarà il suo primo atto nel suo nuovo ruolo di capogruppo?

“Sarà studiare delle modalità “virtuali” per far partecipare il maggior numero possibile di soci alle attività del gruppo, attività mortificate e quasi azzerate da ormai un anno a causa della pandemia”.

Già, la pandemia sta condizionando le attività di ogni associazione. Aspettando per così dire tempi migliori, quale potrebbe essere la prima iniziativa proposta dal gruppo Ana da qui ai prossimi mesi?

“Stiamo studiando un paio di iniziative, una delle quali sarà riferita al centenario della Moto Guzzi, ma non voglio anticipare nulla. Prima dobbiamo parlarne all’interno del nuovo consiglio”.

Cosa le piacerebbe che il gruppo Ana di Mandello riuscisse a concretizzare nel triennio che caratterizzerà il suo mandato?

“Dopo questo periodo tremendo, quando potremo nuovamente ritrovarci senza pericolo, patemi e preoccupazioni, sarà prioritario rivitalizzare la sede, ritrovare tutti i soci con rinnovato entusiasmo e magari trovarne di nuovi, passare quelle belle serate il mercoledì in sede a scambiare quattro chiacchiere: poterlo fare di nuovo, in serenità, sarebbe già un ottimo risultato”.

Un’ultima domanda: cosa si sente di dire e quale appello vorrebbe rivolgere alla cittadinanza mandellese, per tradizione da sempre vicina agli alpini e alle loro iniziative?

“Con il contributo di tutti, con la volontà di “costruire”, con la comunione di ideali così forti che ci rappresentano, quei valori di solidarietà, di sacrificio, di lealtà e di orgoglio che fanno migliore una società, passo dopo passo mi auguro di ritrovarci in tanti, con rinnovato entusiasmo e con sempre più voglia di fare e di dare”.

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