Sposato con Roberta Marra Mentola e padre di una figlia sedicenne, Paola, era in servizio da molti anni a Lecco
Roberto Mura, 54 anni. |
(C.Bott.) Lutto per l’arma dei carabinieri e in particolare per il mondo lecchese della Benemerita. All’età di 54 anni (avrebbe compiuto i 55 in agosto), all’ospedale “Manzoni” è morto il brigadiere capo Roberto Mura.
Sposato con Roberta Marra Mentola, abitava da molti anni a Mandello. Originario della Sardegna, era giunto sul Lario 35 anni fa proprio per la sua professione di carabiniere. A stroncarlo, la notte scorsa intorno alla 1.30, un arresto cardiaco.
Mura era ricoverato in Terapia intensiva da meno di due settimane.
Era un legame molto forte, il suo, con la Benemerita. E altrettanto grande il suo attaccamento alla famiglia. Uomo schietto e di poche parole, era stimato dai colleghi e dai superiori proprio per il suo carattere e il suo essere sempre presente ogni qualvolta l’Arma lo chiamava.
A Lecco, dove aveva anche vissuto per qualche tempo prima di trasferirsi a Mandello, faceva parte del Nucleo operativo radiomobile. Qualche anno fa aveva ricevuto un encomio per aver partecipato a un’operazione che aveva condotto all’arresto dell’assassino di una donna di Torre de’ Busi.
Grande il cordoglio di colleghi e amici. Per tutti loro Roberto, che nel Nucleo radiomobile era attivo anche nel ruolo di fotografo, “era una persona speciale, serio e scrupoloso” e il vuoto che lascia “è troppo grande”.
Mura, che aveva prestato servizio anche presso la stazione carabinieri di Merate, lascia una figlia, Paola, sedicenne.
I funerali si svolgeranno venerdì 2 aprile alle 14.30 nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Mandello.
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