03 marzo 2021

Il canottaggio e la “Moto Guzzi” piangono Corrado Cantoni, classe 1939

Nel ’61 conquistò il titolo italiano a Castel Gandolfo. Nel suo palmarès anche due regate internazionali. Elio, poeta dialettale di Olcio, suo fratello gemello: “Ora canti nel coro dei santi”

Giuseppe Stefanoni, Pasquale Stropeni, Gianpaolo Polti, Corrado Cantoni e Luciano Sgheiz, vincitori del campionato italiano nel 1961 a Castel Gandolfo.


(C.Bott.) Il canottaggio e la “Moto Guzzi” piangono Corrado Cantoni, morto improvvisamente nei giorni scorsi a Casatenovo, dove abitava da molti anni. Classe 1939, è stato uno dei vogatori che hanno scritto la storia gloriosa della società remiera.

Fratello gemello di Elio, poeta dialettale di Olcio, ha vissuto nella frazione mandellese fino alle nozze, quando appunto si trasferì in Brianza, dove fu dapprima impiegato in un’azienda per poi andare a lavorare in uno studio commerciale a Monza, dando prova di spiccata professionalità e competenza.

Ogni volta che ne aveva la possibilità Cantoni non mancava peraltro di tornare sul suo lago e nella “sua” Olcio, dove come detto aveva vissuto gli anni della fanciullezza e della giovinezza e dove era certamente rimasto un po’ del suo cuore, oltre a tanti affetti.

Proprio in gioventù il canottaggio, si è detto, era stata la sua grande passione. Nel suo palmarès il fiore all’occhiello è la vittoria ottenuta nel 1961 ai campionati italiani  disputati a Castel Gandolfo. In quell’occasione Cantoni gareggiò con il “quattro con” Senior della “Moto Guzzi”. Capovoga era Pasquale Stropeni, al secondo carrello vi era Pierpaolo Polti, al terzo Cantoni e al quarto Luciano Sgheiz. Timoniere era Giuseppe Stefanoni, fratello dell’olimpionico Ivo.

Un'altra immagine d'archivio che ritrae Stropeni, Polti, Cantoni e Sgheiz.


L’anno prima a Salò, sempre agli Italiani e sempre sul “quattro con”, Cantoni aveva conquistato la medaglia d’argento nella sfida tutta mandellese con l’armo composto da Romano Sgheiz, Giovanni Zucchi, Fulvio Balatti e Franco Trincavelli (timoniere Ivo Sterfanoni), che si era aggiudicato il titolo nazionale. Dell’equipaggio di Cantoni appunto secondo classificato facevano parte i già citati Stropeni e Polti, oltre a Gianbattista Rotta. Loro timoniere era sempre Giuseppe Stefanoni.

Tornando al ’61 va ricordato che Cantoni in maggio si era imposto anche in una regata zonale disputata a Como con l’“otto” della “Guzzi” di cui faceva parte pure suo fratello Elio, oltre a Pasquale Stropeni, Gianpaolo Polti, Luciano Sgheiz, Pietro Stropeni, Tiziano  Crippa e Gianbattista Rotta (timoniere era Ivo Stefanoni). Nel settembre di quello stesso anno altra affermazione al Campionato del mare disputato a La Spezia con una jole a 4.

A fine carriera il bilancio di Cantoni fu di 14 vittorie, due delle quali ottenute in regate internazionali.

Corrado lascia la moglie Maria, le figlie Emanuela e Viviana, quattro affezionatissimi nipoti e i fratelli Aggeo e Marziano, oltre al già ricordato Elio, che gli ha voluto dedicare questa composizione che richiama anche la passione di suo fratello gemello per il canto e che è, al tempo stesso, una toccante riflessione: “Sull’erto sentiero del monte cammini con leggeri passi e la fresca acqua di fonte ti invita sgorgando dai sassi. Ma tu ascolti solo una voce, “Corrado ti aspetto, su su…” e sali sicuro, veloce e in cima lo vedi, Gesù!  Sì, hai conquistato la vetta dove il gaudio sconfitto ha i pianti. Con voce possente perfetta canti ora nel coro dei santi…”.

Corrado Cantoni, secondo da sinistra, in una foto che lo ritrae con il fratello gemello Elio, al suo fianco.

 

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