“In questi ultimi anni si è manifestata sempre più l’esigenza di dotare il nostro Comune di strumenti pianificatori migliori, in grado di salvaguardare e tramandare nel tempo la sua caratteristica di borgo che lo ha reso celebre nel mondo. In particolare, l’esperienza amministrativa ci ha convinti della necessità di avere a disposizione programmi operativi specifici in grado di ovviare alla troppa frammentazione degli interventi che man mano venivano richiesti attraverso le diverse pratiche edilizie, riguardanti in particolare il centro storico e le frazioni”.
Mauro Manzoni, sindaco di Varenna, interviene su uno dei temi più attuali, ossia quello della scelta delle tonalità delle facciate delle abitazioni, che in fase di ristrutturazione in alcuni casi sono state conservate mentre in altri sono state alterate nel tempo da interventi incongrui, non sempre adeguati alla tradizione e all’estetica del luogo.
“Sappiamo che il tema del colore nell’edilizia storica - osserva Manzoni - ha sempre rappresentato un argomento fondamentale per lo studio e la conservazione delle città e dei borghi di antica formazione. L’Italia in questo settore vanta innumerevoli progetti, realizzati in importanti centri civici. Ma è in particolare nell’ambito dei piccoli centri dove il tema del colore, nella facciata storica, ha confermato la sua particolare importanza, soprattutto legato al paesaggio”.
“Purtroppo - aggiunge il primo cittadino - l’utilizzo di materiali non consoni e a volte scelte irragionevoli hanno significato la mortificazione dei valori primari degli edifici stessi, estraniandoli addirittura dai loro veri contesti ambientali, così che la sommatoria di questi interventi ha portato nel tempo allo stravolgimento di quell’immagine complessiva che nei nostri borghi si era stratificata nei secoli, a seconda della loro vocazione sociale, economica e culturale”.
Il “piano del colore” approvato dal consiglio comunale di Varenna lo scorso 5 febbraio tiene conto di tutto questo, tramite un’approfondita e puntuale indagine storica a partire dall’Ottocento, periodo a cui risalgono i documenti che hanno configurato l’attuale immagine civica.
Quel piano diventa così un utile strumento che sarà messo a disposizione di tutti i cittadini, aiuto indispensabile in particolare alle diverse Commissioni e agli enti di tutela, agli amministratori, all’Ufficio tecnico e ai singoli professionisti che ne potranno fare uso, snellendo e abbreviando lo svolgimento delle stesse pratiche edilizie.
“Un’iniziativa importante - conclude il sindaco - che potrebbe costituire un esempio da ampliare a realtà contigue alle nostre, nello spirito di collaborazione che occorrerà perseguire nei confronti delle altre Amministrazioni”.
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