“Nel cantiere di Abbadia Lariana sono quotidianamente presenti soltanto due o tre operai. Nei momenti di massima attività li ho visti armeggiare (precisamente uno operava e gli altri due lo guardavano) con una pala manuale per togliere piccoli ciuffetti di erba”
Auto incolonnate lungo la Statale 36, una scena tristemente abituale (foto Locatelli).
(C.Bott.) Un autentico calvario, ormai da settimane, la strada statale 36 per gli automobilisti che si trovano a percorrerla quotidianamente, nella maggior parte dei casi per ragioni di lavoro. Una serie di disagi che sembrano non dover mai finire, lungo questa arteria, e che hanno indotto Grazia Scurria, fino allo scorso anno capogruppo consiliare di “Casa comune per Mandello democratica”, a sua volta quotidiana utente della “36”, a scrivere all’Anas.
Una lamentela circostanziata, la sua, e al tempo stesso un invito a tutti gli automobilisti a far sentire la loro voce contro un cantiere - quello aperto ad Abbadia Lariana - dove, par di capire, si lavora… molto poco. Una sollecitazione a scrivere proprio all’Anas per chiedere che i lavori programmati vengano eseguiti a regola d’arte e nel minor tempo possibile.
“Dopo il delirio di domenica scorsa - è il commento con cui Grazia Scurria “integra” per così dire la sua missiva - ho letto soltanto l’intervento del consigliere provinciale Stefano Simonetti”. “Apparteniamo a due schieramenti politici opposti - fa rilevare l’ex capogruppo dello schieramento mandellese di centrosinistra - ma come utente e come cittadina lo ringrazio per essersi preoccupato di lamentarsi pubblicamente con Anas Lombardia per i disagi causati agli utenti”.
“Mi rammarico invece - aggiunge - che i sindaci del territorio e il presidente della Provincia non abbiano speso su questo vero e proprio disastro nemmeno una parola”.
Ecco allora, di seguito, il testo della lettera inviata da Grazia Scurria all’Anas regionale:
“Formulo la presente in qualità di utente della Ss 36 nel tratto Abbadia Lariana-Lecco che percorro, per recarmi al lavoro da Mandello Lario a Lecco, due volte al giorno in direzione sud e due volte al giorno in direzione nord, a orari diversi.
Dai primi giorni di febbraio avete dato inizio a un cantiere che, a quanto ho saputo dai mezzi di informazione, prevederebbe (il condizionale è d’obbligo) la sostituzione dello spartitraffico tra le due carreggiate.
Nella prima settimana è stato approntato il cantiere, con il posizionamento di uno spartitraffico lungo oltre un chilometro tra le due corsie di marcia direzione sud, convogliando quindi le due corsie della “36” e la corsia di immissione dello svincolo di Abbadia Lariana in una sola corsia di marcia. Le notizie delle code di decine di chilometri di domenica 14 febbraio sono di dominio pubblico, quindi non credo sia necessario aggiungere una parola.
Nel suddetto cantiere sono quotidianamente presenti soltanto due o tre operai. Nei momenti di massima attività li ho visti armeggiare (precisamente uno operava e gli altri due lo guardavano) con una pala manuale per togliere piccoli ciuffetti di erba e la terra depositata ai margini dello spartitraffico tipo new jersey.
Come utente e come cittadina contribuente sono indignata da questo modo di operare. Ritengo sia vostro dovere controllare l’efficienza delle imprese che operano per voi e garantire agli utenti della strada il minor disagio possibile. In una settimana di lavori non è stato fatto pressoché nulla.
Vi invito a prendere immediati provvedimenti perché il cantiere sia portato avanti celermente e senza sprechi di tempo e, soprattutto, di soldi pubblici.
Gradirei poi sapere quali sono i tempi previsti su quel tratto di strada e la rassicurazione che il tempo necessario venga effettivamente impiegato per i lavori necessari, evitando ulteriori disagi agli utenti.
Attendo un vostro cortese e sollecito riscontro. Distinti saluti.
Grazia Scurria
Brava Grazia, non sono un utente giornaliero della ss36 da Mandello a Lecco. Però in quelle due occasioni che ho dovuto recarmi a Lecco negli ultimi 10 gg. ho rilevato la stessa situazione da te segnalata, lavori e lavoratori inesistenti o interventi insignificanti.
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