22 febbraio 2021

Un anno fa un messaggio: “Sono a Mandello al supermercato e ci sono gli scaffali vuoti”

Era il 23 febbraio 2020. Di lì a pochi giorni la diocesi avrebbe disposto la celebrazione delle messe e di ogni altro rito religioso senza la presenza in chiesa dei fedeli

E' il 23 febbraio 2020. A Mandello supermercati presi d'assalto e scaffali vuoti.


(C.Bott.) Domani potremo dire: “E’ passato un anno”. Era infatti il 23 febbraio 2020, una domenica, e Mandello si era appena lasciato alle spalle il Carnevale, con tanti  bimbi in sfilata dall’Oratorio “Sacro Cuore” fino a piazza Mercato. Le prime ore del pomeriggio e, sul cellulare, un messaggio: “Sono all’Iperal, c’è tanta gente e alcuni scaffali sono vuoti, molti prodotti esauriti”. Il Covid-19, quel virus di cui fino a qualche settimana prima si sentiva soltanto parlare in Tv per i casi di contagio registrati all’estero, ma con il quale da quel momento tutti anche in Italia avrebbero dovuto iniziare a convivere, stava mostrando i primi effetti.

Psicosi? Oppure il panico creato dal diffondersi dell’epidemia? Purtroppo no, purtroppo era tutto vero e i primi drastici provvedimenti decisi da governo e istituzioni su più fronti, a partire dalla cancellazione di ogni evento pubblico, ambito sportivo incluso, erano lì a dimostrarlo.

Così l’incertezza legata all’immediato futuro aveva indotto molti, anche a Mandello, a prendere d’assalto proprio in quell’ultima domenica di febbraio i supermercati aperti. E l’Iperal non aveva fatto eccezione, con un andirivieni senza sosta di clienti e il “tutto esaurito” tra gli scaffali. “Una scena insolita e surreale”, era scritto su un altro messaggio WhatsApp che avevamo ricevuto. In effetti, fino a quel pomeriggio una scena difficilmente immaginabile.

Quelli successivi, proprio per i supermercati del territorio erano stati i giorni degli ingressi contingentati (con qualche coda, sempre piuttosto ordinata, all’esterno), dell’igienizzazione dei carrelli, degli ingressi e delle uscite da porte diverse, peraltro con tempi di attesa mai eccessivamente lunghi.



Di lì a pochi giorni la diocesi di Como aveva disposto per tutte le parrocchie la celebrazione delle messe e di ogni altro rito religioso senza la presenza in chiesa dei fedeli. E alcuni sacerdoti (è il caso del parroco della comunità pastorale di Abbadia Lariana, don Fabio Molteni) si erano organizzati per trasmettere le messe festive in diretta Facebook. Era stato così fin dal 29 febbraio in occasione della celebrazione eucaristica prefestiva della prima domenica di Quaresima.

Sabato 29 febbraio 2020. La prima messa trasmessa in diretta Facebook da Abbadia Lariana.


Da quella data sarebbero passati quasi tre mesi (si sarebbe infatti dovuti arrivare all’ultima settimana di maggio) prima che venisse  annunciata la ripresa delle messe con la presenza dei fedeli dopo i riti appunto “a porte chiuse” di tutto il periodo di Quaresima e delle domeniche del tempo di Pasqua, oltre naturalmente che in concomitanza con la Settimana santa.

E’ trascorso un anno, dall’inizio della pandemia. “Sembra ieri…”, si è soliti dire quando si fa riferimento a un evento accaduto giusto un anno prima. Sembra ieri, è vero, ma sono comunque passati 365 giorni e l'emergenza sanitaria non è ancora alle spalle.

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