Giovanni Trincavelli: “Partecipazione significa impegno, tempo e passione. Requisiti indispensabili che spesso mancano”
Giovanni Trincavelli
Il temporaneo cambiamento di rotta delle élites finanziare, quindi l’afflusso temporaneo di ingenti capitali, ha cambiato l’atteggiamento del “quadretto” politico nazionale.
I “sovranisti” diventano cultori dell’Europa (quella dei ricchi), gli europeisti pontificano su visioni e scenari da film di fantascienza, ma tengono bene in conto le loro convenienze. Complici una legge elettorale incostituzionale e la pandemia, si è costretti ad alleanze inverosimili. L’auspicio è che dal calderone istituzionale generatosi (io ho votato “no” sulla piattaforma Rousseau) possano emergere l’onestà e la competenza.
I disastri generati dalla mancanza di questi requisiti sono visibili sotto le macerie del ponte di Genova e nei libri e talk show di magistrati portati sulla scena per l’audience, quando invece andrebbero messi alla gogna.
Agli ideali prevalgono ideologie e individualismo. Come dire, diritti dell’individuo rispetto a quelli della comunità.
Dicevano che la libertà non sia uno spazio libero e nemmeno star sopra un albero, ma sia la partecipazione. Una bella frase. Senonché la partecipazione significa impegno, tempo e passione. Requisiti indispensabili che spesso mancano (anche allo scrivente) e che diventano onerosi in ambito locale.
Quale futuro ci attende? Un passo nella direzione giusta sta forse nel togliere l’ipocrisia alle nostre affermazioni e soprattutto ai nostri comportamenti. E’ inutile e soprattutto dannoso parlare di rivoluzioni e poi usare l’auto per andare a fare la spesa al supermercato sotto casa (esempio banale ma facilmente comprensibile).
Cordiali saluti.
Giovanni Trincavelli - Mandello Lario
Sono spaesato
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