Aveva 88 anni. Fu presidente del sodalizio alpinistico dal 1985 al 1991 e direttore della scuola elementare di comportamento in montagna
Oreste Lafranconi |
(C.Bott.) Lutto negli ambienti alpinistici mandellesi e in particolare nel Cai Grigne. All’età di 88 anni è morto questa mattina all'ospedale "Manzoni" di Lecco, dov'era ricoverato da pochi giorni, Oreste Lafranconi. Fu presidente del sodalizio alpinistico per due mandati, dal 1985 al 1991, succedendo a Mario Zucchi.
Grande amante della montagna, si era avvicinato fin da giovane al Cai ed è sempre stato una delle anime della Secim, la scuola elementare di comportamento in montagna di cui fu per anni direttore e che rappresenta fin dalla prima metà degli anni Sessanta un po’ il fiore all’occhiello della sezione Grigne essendo stata anche la prima a livello nazionale.
Di Oreste Lafranconi verrà altresì ricordato il suo impegno per la sentieristica e in generale per ogni attività svolta a favore della montagna e a tutela degli escursionisi.
A farsi interprete del dolore del Cai mandellese è il presidente, Giancarlo Pomi. “Oreste era un’autentica colonna del nostro sodalizio - dice - e ora non sarà facile andare avanti senza di lui”. “Era sempre presente a ogni iniziativa - aggiunge - e non mancava di partecipare alla vita sezionale e alle varie attività di volta in volta proposte”.
Oreste Lafranconi e le sue montagne. |
Commosso e sentito anche il ricordo delineato da Luca Gaddi, che del Cai Grigne è stato a sua volta presidente dal 2015 al 2018. “Oreste era sempre in prima linea - afferma - e viveva ogni iniziativa con una passione, un’intraprendenza e un dinamismo davvero unici e sorprendenti, a dispetto anche dell’età. Mai sopra le righe, cordiale, pacato e riflessivo, non mancava di proporre idee che il più delle volte si traducevano in azioni concrete. E sempre vincenti”.
“La sua scomparsa è un lutto gravissimo anche per l’intera comunità mandellese - aggiunge Gaddi - e per il Cai il vuoto da colmare è ora immenso”.
Oreste Lafranconi, che era impegnato anche nel volontariato ed era vicino in particolare alla Cooperativa "Incontro" di Mandello, lascia la moglie, Ebe Balatti, i figli Cristina e Alberto e gli affezionati nipoti Francesca, Samuele, Simone e Matteo.
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