La lettura dei nomi dei caduti da parte del sindaco di Varenna e di una breve lettera tratta dall’epistolario dei condannati a morte della Resistenza italiana
In occasione del 76.mo anniversario della fucilazione da parte dei fascisti dei partigiani di Rancio e del Lago a Fiumelatte, nella giornata odierna un gruppo di varennesi si è dato appuntamento presso la “Montagnetta” per ricordare l’eccidio.
La cerimonia, abitualmente organizzata dall’Anpi di Lecco in collaborazione con i circoli “Libero pensiero” e “San Pio X” di Rancio, non si è potuta svolgere con la partecipazione di tutti a causa dell’emergenza dovuta alla pandemia.
Il sindaco, Mauro Manzoni, e un gruppo di alpini dell’Ana di Varenna, guidati dal capogruppo Ivan Aquistapace, hanno comunque voluto manifestare la loro riconoscenza ai sei partigiani fucilati, perpetuando la memoria del loro sacrificio.
Dopo la lettura dei nomi dei caduti e la deposizione di una corona d’alloro, il primo cittadino ha letto una breve lettera tratta dall’epistolario dei condannati a morte della Resistenza italiana: Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
Infine il parroco di Varenna, don Carlo Lucini, ha recitato una preghiera, prima di benedire la lapide commemorativa e le persone intervenute alla cerimonia.
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