Numerosi sui social i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Oreste Lafranconi, l’ex presidente del Cai Grigne di Mandello morto all’età di 88 anni. Martedì pomeriggio i funerali
Oreste Lafranconi, mandellese, classe 1932. |
(C.Bott.) Sono numerosi i messaggi di cordoglio apparsi tra ieri pomeriggio e oggi su Facebook e in generale sui social per ricordare e “raccontare” il mandellese Oreste Lafranconi, morto sabato mattina all’ospedale “Manzoni” di Lecco.
Dell’ex presidente del Cai Grigne, classe 1932, del quale nessuno dimenticherà la disponibilità e il carattere affabile, tutti evidenziano la sua grande passione per la montagna, che lo portava a condividere ogni iniziativa portata avanti dal sodalizio alpinistico da lui guidato dall’85 al ’91 e che l’aveva anche visto nelle vesti di direttore della Secim.
Tenero quanto toccante, per cominciare, il messaggio di sua figlia Cristina, che sulla sua pagina Facebook scrive: “Ciao papà, hai lasciato un vuoto immenso e improvviso. Chi ti ha conosciuto sente la tua mancanza, ma il ricordo dei tanti momenti belli passati insieme ci aiuterà e i tuoi consigli e insegnamenti segneranno sempre il nostro cammino. Ora sei in cima alle montagne che hai sempre amato e da lì continuerai a starci accanto. Grazie per tutto quello che hai fatto per la tua famiglia. Sei stato un papà e un nonno speciale”.
Poi il post del sindaco di Mandello. “Che ennesima notizia triste, per la nostra comunità”, scrive Riccardo Fasoli, che lancia una sorta di appello: “A tutti chiedo di fare tesoro delle storie e degli insegnamenti dei nostri anziani. Ci sta lasciando la generazione che ancora poteva raccontarci in prima persona le fatiche con le quali si è arrivati alla società che oggi conosciamo... Arrivederci, Oreste”.
Significative, tra le altre, le testimonianze di Ezio Gianola e di Leo Callone. “Avevo 16 anni - scrive l’ex centauro, sei volte campione italiano nella classe 125, vicecampione del mondo nel 1988 e terzo l’anno successivo su una Honda HRC 125, all’attivo 105 Gran premi disputati e trenta podi mondiali - e Oreste mi fece imparare a saldare nell’officina meccanica di Pietro Gaddi. Eravamo una banda di ragazzini terribili... Lo facevamo diventar matto! Lui sapeva fare qualunque cosa… Ha insegnato a tanti della nostra generazione un sacco di lavori e ancora oggi alcuni di loro portano avanti i suoi insegnamenti”.
Il “caimano del Lario” dal canto suo scrive: “Se n’è andato un pezzo di storia di Mandello. Ciao Oreste, ci conoscevamo da 70 anni e ricordo anche che hai giocato come portiere nella squadra del Gruppo sportivo Moto Guzzi, dove mio papà era massaggiatore”.
“Ho avuto la fortuna di conoscerti e di fare due scambi con te sul campo da tennis - è la testimonianza affidata ai social da Christian Zambra, istruttore di tennis - Ci prendevamo in giro per il calcio, perché tu eri del Torino e io della Juve. Ti ricorderò e ti porterò sempre nel mio cuore”.
“Quanti ricordi, insieme - scrive Luigi Gasparini, impegnato nel campo della promozione sociale e culturale e per promuovere la solidarietà a favore di persone svantaggiate - La Secim, un ventennio di scorribande tra catenelle e nevai per insegnare ai giovani l’amore per la montagna. Poi le escursioni avventurose per le alte cime, organizzate dal Cai o decise tra noi, magari all’ultimo momento. Quanta amicizia, quanta cordialità! Per un po’ di allegria bastava poco: qualche fetta di salame, formaggio stagionato e buon vino, fresco di cantina”.
Quindi altri messaggi - “Se ne va un altro abitante dei Mulini, dove ci si conosceva tutti e ci si voleva bene. Mi ricorderò i suoi modi gentili quando mi salutava e la sua passione per la montagna”, “E’ proprio vero, ci stanno lasciando tutti coloro che ci hanno insegnato tanto. Chissà se noi riusciremo a trasmettere tutti i valori che ci hanno lasciato” - fino ad arrivare a un’altra testimonianza: “Me lo ricordo quando da bambina andavo al Cai. Grande persona e maestro. Ora riposi in pace”. E un ultimo messaggio: “Se ne va un amico di tante battaglie”.
I funerali di Oreste Lafranconi verranno celebrati martedì 2 febbraio alle ore 14.30 nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Mandello.
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