Giuseppe Bartesaghi, mandellese, e la sua inseparabile fisarmonica.
Una lettera a Giuseppe Bartesaghi, mandellese, scomparso a inizio gennaio. A indirizzargliela idealmente è Michelino Peluso, che con l’amico “Peppino” ha condiviso tanti momenti nel segno della musica, spesso con la solidarietà a fare da… sottofondo alle loro esibizioni. Quello che segue è il testo della sua missiva:
“Caro maestro, come stai? E’ già un po’ che non ti vedo nella tua via. Ti immagino sempre al tuo cancello di casa, oppure in piazza. Quando mi vedevi, mi facevi sempre festa. Ma io non meritavo tanto. “Vieni - mi dicevi - che ti faccio ascoltare una canzone che ho appena musicato”. Grande, grande, grande!
Non sembra vero che la notte dello scorso 2 gennaio tu sia partito per un lungo viaggio, come mi ha scritto la tua amata figlia Clara.
Le note della tua fisarmonica sono sempre nelle nostre orecchie e tutti devono sapere quanto sei stato importante per la musica del nostro territorio e non solo.
La tua scomparsa è, per i cristiani, il passaggio alla vita eterna. Anche Gesù, che era uomo come noi, pianse per l’amico Lazzaro. Vuoi che anche noi non piangiamo per uno come te? Ma questo nostro pianto non deve rovinarci la vita. Sappiamo infatti che la tua fisarmonica ora sta facendo gioire gli angeli del Cielo.
Proteggici e illumina la nostra strada. A chiedertelo sono, con me, anche Vittorio e Nino, che hai ben conosciuto e che a loro volta, caro maestro, hanno la musica nel cuore.
Sappi che la memoria di uno splendido amico come te non sarà mai dimenticata”.
Michelino
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