Il mandellese Enrico Comini e il valsassinese Erino Delfini hanno trascorso nel capoluogo orobico anche il giorno di Natale
Enrico Comini con Francesca, bergamasca, al fianco degli alpini impegnati all'ospedale da campo allestito dall'Ana nazionale. |
(C.Bott.) Trascorrere il giorno di Natale all’ospedale da campo allestito dagli alpini nei padiglioni della Fiera di Bergamo, mettersi al servizio degli altri e continuare la lunga battaglia contro il nemico invisibile anche nei giorni delle festività. Le penne nere del Nucleo di protezione civile dell’Ana di Lecco sempre e comunque in prima fila nella sfida al Covid-19 e, come detto, pure in queste ultime settimane del 2020.
Sabato 19 dicembre per quegli alpini (tra loro anche due soci della sezione Ana “Alto Lario” di Colico) si sarebbe dovuto chiudere un altro capitolo del servizio di supporto alle attività logistiche necessarie per il buon funzionamento dell’ospedale da campo. In realtà l’assenza del quarto raggruppamento chiamato a rilevare il testimone dalle penne nere in servizio a partire dalla seconda settimana di dicembre ha allungato i tempi di permanenza a Bergamo di alcuni alpini del Lecchese, che si erano detti disposti a trascorrere nel capoluogo orobico, pur se lontani dalle proprie famiglie, anche il 25 dicembre.
E’ il caso di Enrico Comini, capogruppo dell’Ana di Mandello Lario, e di Erino Delfini, penna nera valsassinese, che rientreranno oggi dal capoluogo orobico, dopo avervi dunque trascorso esattamente due settimane.
Altri quattro volontari della Protezione civile dell’Ana lecchese erano invece rimasti in servizio all’ospedale da campo alcuni fino a martedì scorso altri fino alla vigilia di Natale.
Per tutti indistintamente prima di fare rientro sul Lario (da settimana prossima sarà il turno degli alpini del Friuli) sono arrivati il “grazie” e le espressioni riconoscenti dei bergamaschi, a partire dagli alunni della scuola primaria di Comun Nuovo che non hanno esitato a preparare un grande cartello con al centro un cappello alpino e tutto intorno tanti cuori tricolori dentro ognuno dei quali era scritto appunto “grazie”.
Stima e apprezzamento sono stati manifestati anche dagli alpini del gruppo Ana di Comun Nuovo. Significativo, oltre al riconoscimento del ruolo svolto dalle penne nere del Lecchese, il loro gesto di voler premiare durante una piacevole serata conviviale un disabile per il suo valoroso impegno in aiuto agli ammalati. E altrettanto emblematico il gagliardetto con la scritta Noter an mola mia - Noi non molliamo.
Non è mancato naturalmente il “grazie” della terra bergamasca ai medici e agli infermieri, il cui impegno e la cui dedizione sono tra l’altro testimoniati da uno striscione appeso all’esterno dell’ospedale dai tifosi del Club Amici dell’Atalanta di Boccaleone con una scritta inequivocabile: “Del 2020 ricorderemo solo medici e infermieri: di voi saremo sempre fieri”.
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