13 novembre 2020

Mandello, soppresse due fermate a Somana. E sullo scuolabus viaggia... la protesta

I genitori: “L’Amministrazione aveva tutto il tempo necessario per organizzare un trasporto sicuro dei bambini”. L’assessore Pachera: “Decisione faticosa, ma non potevamo fare diversamente”


 

(C.Bott.) Fanno discutere, a Mandello, il servizio di trasporto scolastico e le recenti decisioni dell’amministrazione comunale conseguenti alle nuove disposizioni intervenute dopo l’entrata in vigore degli ultimi Dpcm varati per prevenire il più possibile i contagi di coronavirus anche tra gli studenti.

A fine ottobre il Comune aveva comunicato ai genitori degli alunni della scuola primaria che, per ragioni legate all’ottimizzazione del servizio e alla luce della nuova fase di emergenza in atto che richiede una permanenza sul pullmino degli alunni il più possibile ridotta, a partire dal 2 novembre sarebbero state soppresse le fermate di via di Era e alla cappelletta di Sonvico.

“Tali fermate, distanti pochi metri da piazza Monsignor Clemente Gaddi (unica fermata a Somana appunto a partire dal 2 novembre, ndr) - si leggeva nella nota indirizzata alle famiglie - comportano infatti un notevole allungamento del tempo di percorrenza, aumentando di conseguenza i tempi di permanenza degli alunni sullo scuolabus”.

Pochi giorni prima sempre l’amministrazione comunale aveva informato i genitori dei bimbi della scuola dell’infanzia che per le stesse ragioni veniva eliminata la fermata di via di Era e che l’unica sosta - a decorrere in questo caso dal 26 ottobre - sarebbe stata appunto alla scuola dell’infanzia della frazione.

In data 2 novembre i genitori dei bambini che, residenti a Somana, usufruivano appunto fino a quella data del servizio scuolabus con fermate in via di Era e alla cappelletta di Sonvico (servizio - premettevano i genitori stessi - pagato a inizio anno scolastico) avevano scritto al sindaco, Riccardo Fasoli, e all’assessore all’Istruzione, Doriana Pachera, dicendosi “profondamente sconcertati” per la decisione di eliminare quelle due fermate, le più distanti dalla scuola, “con l’unico intento di ridurre in quel modo i tempi di percorrenza, senza minimamente preoccuparsi dei problemi anche di sicurezza generati da quella decisione”.

Queste fermate infatti - scrivevano i genitori - distano ben più di “pochi metri” da piazza Monsignor Gaddi e se prima potevamo mandare i bambini da soli alla fermata, perché il percorso era quasi tutto in sicurezza sul marciapiede, ora dovremmo necessariamente accompagnarli fino in piazza poiché il tratto da percorrere è lungo e la strada non è fornita di marciapiede”.

“Lo stesso - aggiungevano - dicasi per il rientro, sia in via di Era sia alla cappelletta di Sonvico. Inoltre i bambini hanno cartelle pesantissime perché, come noto, non possono lasciare alcun materiale in classe. Ci sembra altrettanto grave che il Comune ci abbia chiesto di consegnare entro il 30 ottobre la liberatoria per lasciare che i minori, al ritorno da scuola, potessero scendere dal pullmino alla fermata stabilita senza la presenza di un adulto di riferimento e percorrere i pochi metri dalle fermate soppresse fino alle rispettive abitazioni”.

E di seguito: “Il 29 ottobre, invece, è stata consegnata ai bambini sul pullmino la comunicazione che le due fermate di Somana venivano soppresse. Questa modalità di comunicazione è tra l’altro scorretta, visto che non vi è certezza sulla ricezione di un avviso così importante. L’Amministrazione ha avuto tutto il tempo necessario per mettere in atto un trasporto sicuro dei bambini in questo nuovo anno scolastico. Riteniamo che la soppressione delle fermate sia una mancanza di attenzione ai bambini e alle famiglie, proprio in un momento in cui le istituzioni dovrebbero esserci più vicine, e che questa decisione sia illegittima, visto che abbiamo pagato al Comune un servizio dalle caratteristiche ben diverse”.

Da qui la richiesta di ripristinare le fermate soppresse e di trovare un’alternativa “che possa altrettanto garantire la sicurezza e la salute dei nostri figli”.

Ieri, giovedì 12 novembre, ai genitori è stata recapitata le risposta dell’assessore all’Istruzione. “Ho controllato personalmente il tragitto che i vostri figli devono percorrere a causa della faticosa decisione di sopprimere le fermate - scrive Doriana Pachera - La distanza non è eccessiva, 10 minuti al massimo di passo normale. Concordo con voi sull’assenza del marciapiede, ma si tratta di una strada poco trafficata. Ci sono alunni che percorrono in paese tratti di strada anche più lunghi e in presenza di traffico intenso e lo stesso dicasi per i residenti di Olcio, Maggiana e Rongio”.

“Si è tentato di pianificare al meglio il trasporto - osserva l’assessore - ma nella quotidianità e nell’aggravarsi dell’emergenza ci siamo resi conto che occorreva ottimizzare il più possibile il percorso al fine di ridurre ulteriormente il tempo di permanenza degli alunni sullo scuolabus”.

Quanto alla modalità di comunicazione scelta, Doriana Pachera spiega che la stessa “è quella da sempre usata per il passaggio di informazioni importanti tra l’Amministrazione e le famiglie, senza che vi siano mai state osservazioni in merito”.

“Come Amministrazione chiediamo pertanto la vostra collaborazione come un atto di riguardo verso tutta l’utenza che usufruisce dello scuolabus”, conclude l’assessore, che precisa: “Nel caso in cui il servizio così come è stato riorganizzato non risponda più alle vostre esigenze l’Amministrazione è disposta a restituire, su vostra comunicazione di sospensione del servizio, la quota versata”.

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