L’ha detto il sindaco, Riccardo Fasoli, nel suo discorso commemorativo. Le significative riflessioni degli alunni dell’Istituto scolastico “Santa Giovanna Antida”
Il sindaco Riccardo Fasoli durante il suo discorso commemorativo.
(C.Bott.) “Lo stare insieme, alla base del vivere nella nostra comunità e antidoto a tanti malesseri individuali, è oggi divenuta un’azione pericolosa, per noi e per gli altri. E allora in questo momento così difficile, in cui tutti sentiamo il peso della pandemia, il pensiero corre ai “ragazzi del ‘99”. Partirono per la guerra nel novembre 1917, subito dopo la disfatta di Caporetto e in piena pandemia da febbre spagnola. Chissà quali patemi d’animo, chissà quale peso, chissà quale malinconia. A loro, nonostante questi pensieri e le pessime prospettive, dobbiamo la controffensiva di Vittorio Veneto e la firma dell’armistizio di Villa Giusti”.
Così Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello, ha introdotto questa mattina il suo discorso commemorativo per la ricorrenza del IV Novembre, giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, celebrata appunto oggi non con il tradizionale corteo e neppure davanti al monumento ai caduti ma dentro la chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore” al termine della celebrazione eucaristica.
“A tutti - ha detto il primo cittadino - auguro di avere la forza di quei ragazzi. A noi spetta il compito di affrontare questa pandemia con i suoi piccoli e grandi sacrifici, loro avevano una guerra, la grande guerra, la peggiore delle guerre”.
Quindi il “grazie” alle forze dell’ordine “per il servizio svolto per la comunità, incessantemente, nonostante il pericolo invisibile”. E un ultimo pensiero: “Mai come oggi abbiamo bisogno di unità nazionale, concentrandoci sul vero nemico per salvaguardare i più deboli e noi tutti”.
Introducendo la celebrazione eucaristica il parroco, don Giuliano Zanotta, aveva invitato a valorizzare “quel segno di libertà conquistata con impegno, sacrificio e fatica” e ora da conservare “anche nella consapevolezza di dover tutelare il bene primario della salute”.
Prima dell’intervento del sindaco spazio all’altro momento più significativo della cerimonia. Elisa e Giovanni, dell’Istituto “Santa Giovanna Antida” di Mandello, hanno accostato con una serie di riflessioni il senso dell’odierna ricorrenza all’esperienza della pandemia in atto, nella consapevolezza - per dirla con le parole usate da Adriana Lafranconi, consulente pedagogico-didattica dello stesso istituto scolastico, nell’introdurre la testimonianza dei due alunni - che “tutte le persone che hanno dato il loro apporto per combatterla rappresentano lo sforzo degli italiani di oggi per conservare e rafforzare l’unità nazionale e contribuire al bene del nostro Paese”.
Elisa e Giovanni hanno dapprima ricordato un passaggio del discorso pronunciato a Codogno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della festa del 2 giugno, all’indomani del conferimento delle onorificenze al merito della Repubblica ad alcuni concittadini che si erano impegnati con generosità per far fronte all’emergenza.
“Grazie alle parole del Presidente - ha detto Elisa - abbiamo capito quanto sia importante custodire e raccogliere la memoria della pandemia di Covid-19 e che i cavalieri da lui nominati rappresentano tutte le persone che hanno dato il loro aiuto durante l’emergenza. Abbiamo capito che tutti dobbiamo essere riconoscenti nei confronti delle persone che si sono impegnate a contribuire a far emergere il bene che non si vede, perché siano di esempio per la ricostruzione”.
Il pensiero dei due alunni è andato allora a chi si è impegnato per far funzionare al meglio il sistema sanitario, ma anche a chi si è dedicato alla ricerca scientifica per combattere il coronavirus. “C’è chi, come imprenditore - ha ricordato Giovanni - ha contribuito ad affrontare l’emergenza progettando e realizzando strumenti utili per sconfiggere il virus, chi ha dato aiuti materiali a chi era in difficoltà, ci sono state persone che hanno mostrato un’attenzione particolare verso i più fragili e altre disposte a continuare il loro lavoro anche se non erano tenute a farlo, oltre a chi si è impegnato per far conoscere la realtà della pandemia”.
“Noi abbiamo cercato in Mandello e nel territorio persone coinvolte in questi stessi ambiti e li abbiamo intervistati - hanno aggiunto i due alunni - Abbiamo capito cosa ha fatto ognuno di loro e perché, ossia i valori che hanno ispirato le loro azioni e che speriamo diventino valori anche per noi, capaci di illuminarci nell’oggi e nella nostra vita futura”.
Quindi le ultime riflessioni: “Abbiamo scritto al presidente Mattarella per informarlo di questo nostro lavoro, che non avendo potuto farlo in occasione del IV Novembre, come inizialmente progettato con il nostro maestro Stefano, presenteremo ai genitori e alle autorità nell’Istituto “Santa Giovanna Antida” quando simbolicamente nomineremo i nostri Cavalieri al merito”.
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