Marco Paleari (Filcams Cgil Lecco): “Chiediamo che le associazioni di categoria si siedano al tavolo, si rendano responsabili di queste donne e di questi uomini e rinnovino il contratto”
Sono lavoratrici che spesso vengono definite “invisibili”. E gli ospedali, come le scuole e altri luoghi pubblici, funzionano anche grazie alla loro opera. Sono le lavoratrici del settore dei multiservizi, che garantiscono servizi spesso essenziali, a condizioni tuttavia non più accettabili.
In questo settore 600.000 persone in tutta Italia, e oltre un migliaio nel territorio lecchese, assicurano tra l’altro le pulizie e la sanificazione degli ambienti pubblici, divenute come noto indispensabili per il contrasto alla diffusione del Covid-19. Sono soprattutto donne, che ogni giorno affrontano situazioni critiche senza alcun riconoscimento, con un contratto scaduto da sette anni.
Per questo motivo nella mattinata di oggi Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno organizzato un presidio davanti all’ospedale “Manzoni” di Lecco per rendere visibili queste situazioni.
“Gli appalti ormai hanno un costo del lavoro bassissimo - afferma Marco Paleari della Filcams Cgil Lecco - Ci sono aziende, come la “Dussmann” che ha vinto l’appalto delle pulizie all’ospedale di Lecco, che applicano un taglio al ribasso del 30% sul costo del personale. Quindi non soltanto hanno avuto un dumping dal punto di vista salariale, ma anche orario. Di fatto, oggi le persone che lavorano guadagnano meno e con meno diritti”.
La richiesta è chiara: “Vogliamo il rinnovo di questo contratto. Chiediamo che le associazioni di categoria si siedano al tavolo, si rendano responsabili di queste donne e di questi uomini, come sottoscritto nell’avviso comune condiviso in aprile, e rinnovino il contratto, perché le lavoratrici sono stanche di questa situazione. Queste sono lavoratrici che non si vedono mai, le “invisibili”, che fanno trovare puliti i luoghi in cui lavorano i dipendenti sia pubblici sia privati. E, nel caso dell’ospedale, sono fondamentali nel contribuire alla salute dei pazienti, perché gli stessi possano trascorrere la degenza nelle migliori condizioni”.
“Se non ci fossero loro - aggiunge Paleari - nemmeno il personale medico e infermieristico potrebbe lavorare in condizioni di sicurezza e pulizia. Sono “eroi”, quanto i medici e gli infermieri dentro i reparti Covid, perché sanificano rischiando la loro salute. L’ultimo adeguamento economico dei loro stipendi risale al 2013 e l’immobilità dei salari aggrava una condizione economica già fortemente caratterizzata da part-time di poche ore settimanali, con salari che non arrivano a 7 euro lorde all’ora. Ecco perché diciamo a basta a questa situazione e vogliamo che sia subito rinnovato il contratto”.
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