Il dottor Gianni Comini, tra i fondatori e per lunghi anni presidente dell'Avis mandellese. |
(C.Bott.) A Mandello, come pure sul territorio dei comuni confinanti di Abbadia Lariana e Lierna, è una realtà cresciuta nel corso dei decenni, un’associazione che ha saputo adeguarsi alle rinnovate esigenze e il cui merito è aver dato grande valore al dono del sangue. Si sta parlando dell’Avis, capace come detto di rinnovarsi ma mettendo sempre al primo posto il giusto spirito della donazione.
Fiore all’occhiello del sodalizio è l’avvenuta rinuncia alle medaglie destinate ai soci benemeriti allo scopo di devolverne il ricavato in beneficenza. Una scelta a suo modo storica (la sezione mandellese fu la prima a livello nazionale ad adottare un simile provvedimento) su cui era tornato in più occasioni il dottor Gianni Comini, tra i fondatori e a lungo presidente e anima dell’Avis, scomparso nel luglio 2015.
Nel 2013, in occasione del cinquantacinquesimo anniversario dell’associazione, era stato lo stesso dottor Comini, al quale dal 2016 è intitolata la sezione comunale, a spiegare quella decisione. “Le medaglie si danno agli eroi e ai campioni olimpici - aveva detto - Ecco perché trent’anni fa avevamo deciso che fosse assurdo continuare a spendere soldi per qualcosa che poi andava a finire dentro un cassetto. Da qui l’idea di destinare a uno o più enti l’ammontare della cifra equivalente e vedere il donatore che, oltre al proprio sangue, offre anche la propria medaglia è stato ed è tuttora bellissimo”.
Il dottor Gianni Comini sarà uno degli avisini defunti in ricordo e in suffragio dei quali l’Avis farà celebrare sabato prossimo, 3 ottobre, una messa. L’appuntamento per tutti donatori è per le ore 18 nella chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore”.
Nessun commento:
Posta un commento