05 ottobre 2020

Mandello, addio Luigi Rompani. Seppe far rivivere ricordi e testimonianze del passato

Una tenera immagine che ritrae Luigi Rompani con la nipote Bianca.

(C.Bott.) Classe 1927, aveva festeggiato il compleanno, con tanto di torta e spumante, lo scorso 29 settembre, dunque soltanto una settimana fa. Luigi Rompani, morto a Mandello all’età di 93 anni, in paese era conosciuto e stimato non per avere ricoperto cariche pubbliche o per avere assunto incarichi di particolare responsabilità ma per le sue molteplici passioni, alle quali dedicava tempo, energie e impegno, e per il suo sapersi mettere al servizio degli altri.

Volontario per anni alla Cooperativa sociale “Incontro” e al Soccorso degli alpini di Mandello, aveva fatto parte della prima squadra del Soccorso alpino del Cai Grigne, di cui era socio e al quale si era avvicinato in considerazione del legame da lui sempre avuto con la montagna e le pareti rocciose.

Si era dedicato alla sentieristica e negli anni Cinquanta e Sessanta aveva arrampicato, Luigi Rompani, rendendosi protagonista sulle Grigne di interessanti e impegnative ascensioni invernali, portate a termine anche grazie ai preziosi consigli di un grande dell’alpinismo qual era Riccardo Cassin.


 

Di quelle salite - e proprio dei suggerimenti avuti da Cassin - Rompani aveva parlato nel libro Mandello 1950 - Ricordi: che passione! da lui dato alle stampe nel 2015, dove scriveva tra l’altro: “A distanza di anni, ripensandoci e sorridendo, ci rendevamo conto che non erano state cose da poco e tra i pericoli affrontati mi veniva in mente il consiglio chi mi diede Riccardo Cassin: “Tutto è necessario per far sì di non sbagliare”. E in effetti se avessimo commesso un errore che pregiudicasse il nostro rientro dopo una salita affrontata pieni di entusiasmo, con tanto coraggio e tanta incoscienza, sarebbe stata molto dura”.

Maggio 1947, al rifugio Bietti.

 

Ecco, la scrittura era appunto un’altra passione di Luigi Rompani, finalizzata a tener vivi ricordi e testimonianze del passato. Non a caso nella prefazione della pubblicazione realizzata come detto cinque anni fa si legge: “Il presente è sempre più proiettato nel futuro, perciò è mio intento dedicare questo libro agli abitanti del nostro lago, che leggendolo troveranno brani di vita vissuta e memorie di lavori fatti con tanta fatica dalla nostra gente”. E ancora: “Era una vita molto più semplice, meno caotica e soprattutto in un tempo in cui ci si aiutava a vicenda senza invidia e senza rancori”.

Rompani ha lavorato per 35 anni alla Guzzi, dove è stato capo reparto trattamenti termici e ingranaggi, e qualche anno fa la Casa motociclistica aveva riconosciuto il suo impegno, il suo attaccamento all’Aquila mandellese e la sua professionalità consegnando una medaglia a lui e ad altri volti conosciuti della storica fabbrica in una cerimonia che si era tenuta al “De André”.

I funerali di Luigi Rompani, che lascia la moglie Maria, i figli Giulio e Riccardo, il fratello Gianandrea e gli affezionati nipoti Erica, Luca, Matteo e Bianca, si terranno martedì 6 ottobre alle 15.30 nella chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore”.


 

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