La cerimonia di consegna della “Mela d’oro” si terrà domani a Roma e verrà trasmessa da Rai Uno sabato prossimo in seconda serata
Le imprenditrici Silvia Buzzi ed Elena Maria Carla Torri.
La “Icma sartorial paper”, azienda di Mandello Lario specializzata nella nobilitazione di carta per packaging che collabora quotidianamente con le più grandi maison del lusso e che ha conquistato una nicchia di mercato di prestigio, arrivando a “rivestire” i regali di Papi e di capi di Stato e diventando un punto di riferimento per chi cerca prodotti innovativi e ecosostenibili, ha vinto il premio “Women Value Company - Intesa Sanpaolo” dedicato alle imprenditrici e promosso dalla “Fondazione Marisa Bellisario”.
Il riconoscimento è dedicato alle piccole e medie aziende che si sono distinte nel campo della parità di genere, sia con politiche e strategie di sviluppo e promozione delle carriere femminili sia con azioni innovative e efficaci di welfare aziendale.
Sono state 900 le aziende che si sono autocandidate nel 2020 in tutta Italia, 90 le finaliste. Ad aggiudicarsi la Mela d’oro della IV edizione del Premio sono state due aziende, tra cui appunto la “Icma”.
La “Mela d’oro”, simbolo del premio della “Fondazione Bellisario”, sarà consegnata domani, giovedì 15 ottobre, a Elena Maria Carla Torri, amministratore delegato di “Icma”, negli Studi Rai “Fabrizio Frizzi” di Roma nel corso di una cerimonia che sarà trasmessa sabato prossimo 17 ottobre, in seconda serata, su Rai Uno.
“Ringrazio la “Fondazione Bellisario” per aver voluto valorizzare il lavoro di un’azienda che da sempre ha dato spazio alla creatività, alla tenacia e all’ingegno femminili - commenta Elena Maria Carla Torri - e che porta con sé l’impronta delle donne che si sono succedute alla guida di Icma”.
Torri ha raccolto l’eredità della bisnonna Matilde Carcano, una delle prime donne imprenditrici italiane, che ha fondato la Icma nel 1933. Con lei è entrata in azienda la quarta generazione di donne della famiglia. “Sono cresciuta con l’esempio di donne determinate - dice Elena Maria Carla Torri - che hanno aperto e guidato aziende quando ancora non avevano il diritto di voto, che hanno saputo tenere testa a quasi un secolo di cambiamenti sociali in cui l’essere essere donna a capo di un'azienda era tutt’altro che scontato”.
Matilde Carcano è ricordata tra le altre cose per l’attenzione data alla formazione delle proprie dipendenti. L’istruzione come valore è stato un caposaldo anche per la nipote Silvia Buzzi, per iniziativa della quale da oltre vent’anni la “Icma” consegna borse di studio ai figli dei dipendenti.
Ha accomunato le donne alla guida di “Icma” anche una propensione all’innovazione tecnologica, a partire dalla svolta data a metà degli anni ’50 dalla figlia di Matilde Carcano, Elena Bianchi.
Sei anni fa Elena Maria Carla Torri è stata nominata amministratore delegato e grazie al suo lavoro negli ultimi anni l’azienda è cresciuta come numero dipendenti e quote di mercato, raddoppiando il proprio fatturato.
Elena Maria Carla Torri, amministratore delegato della "Icma".
Torri ha investito negli ultimi anni per innovare le carte Icma in modo che bellezza e sostenibilità, sociale e ambientale, potessero camminare di pari passo. “Icma” ha così inaugurato negli ultimi mesi il laboratorio Icma 2030 - Lab (che nel nome richiama gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile), dando vita a un programma di ricerca volto a adottare buone pratiche in fatto di sostenibilità aziendale, di prodotto e di processo, per una nuova stagione di ricerca e creatività nella lavorazione superficiale di carta e cartone.
Nel corso di un anno complicato qual è il 2020 segnato dalla pandemia, l’azienda ha ottenuto lo status di B Corp®. “Icma” è tra l’altro la prima B Corp® italiana e una delle prime al mondo nel settore cartario.
“Le diverse generazioni di donne che si sono susseguite alla guida di “Icma” hanno sempre inteso l’attività imprenditoriale come strumento per contribuire allo sviluppo della collettività - dice sempre Elena Maria Carla Torri - Questo impegno è alla base della certificazione B Corp®, risultato di un rigoroso processo di valutazione delle iniziative messe in atto volontariamente in difesa dell’ambiente, per il benessere dei lavoratori, per il ruolo nella comunità, per una governance etica, responsabile e trasparente”.
In questo contesto, l’imprinting femminile che caratterizza la storia della “Icma” si è naturalmente riproposto a tutti i livelli dell’organizzazione: dalla proprietà ai collaboratori, interni ed esterni, le donne rappresentano la maggioranza.
“La parità di genere in azienda si ottiene a partire dalla valorizzazione delle competenze e delle qualità che ogni nuova persona scelta per lavorare in “Icma” può portare - continua Torri - Le nostre proposte di welfare (dai premi di risultato ai permessi per l’assistenza a famigliari, fino alla flessibilità di orario) sono rivolte a tutti i dipendenti senza distinzioni. Soltanto così si va oltre il concetto di inclusività e la promozione delle carriere femminili è una naturale conseguenza di un’organizzazione che punta al benessere di tutti i propri dipendenti”.
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