08 settembre 2020

Paolo Ferrara: “Varenna, Perledo e Esino Lario. Sono maturi i tempi per amministrare insieme”

“Occorre guardare in prospettiva alla fusione dei tre comuni, che per storia e tradizione sono più vicini di quel che talvolta si vuol vedere”

Paolo Ferrara ("Uniti per Varenna")


Paolo Ferrara, consigliere comunale di “Uniti per Varenna”, ci invia l’intervento che di seguito pubblichiamo:

L’estate ci ha consegnato una stagione turistica pessima, figlia del “tornado Covid-19” e di tutto quel che ne è conseguito. In particolare per il Lago di Como tutto ciò ha comportato una sorta di improvviso ritorno al passato: dal punto di vista economico per i nostri operatori e di crisi occupazionale per i lavoratori del settore e dell’indotto.

Se il miraggio di un trend costantemente in fortissima ascesa (come almeno avvenuto negli ultimi 10 anni) è ormai svanito impietosamente, resta comunque il dovere in chi amministra di affiancare e sostenere nella ripresa chi da anni lavora o investe in ambito economico e turistico, volano di un sistema imprenditoriale più ampio e talvolta a carattere familiare.

Non dobbiamo poi dimenticare quella sensazione di impotenza strana, trasversale tra le piccole amministrazioni locali, quando in pieno Covid non era chiaro come “reinventarsi” amministratori in un contesto sostanzialmente… di guerra e dove le direttive arrivavano in modo quotidiano e emergenziale dal Governo.

Oggi, viceversa, spuntano qua e là iniziative volte “a ripartire”, lodevoli ma talvolta scollegate tra loro, oppure dal sapore “una tantum” e non come servirebbe “di sistema”: sicuramente possono anche rinfrancare sul breve, ma dal fiato corto sul medio-lungo periodo.

E’ sempre più evidente che tutto non sarà mai più come prima e con ciò bisogna fare i conti, superata la sbornia estiva di una ripresa impostata su vecchi binari, che ha dimostrato tutta la sua inconsistente fragilità.

Se guardiamo alle amministrazioni comunali della Val d’Esino (Perledo, Esino Lario e Varenna) che nel giro di pochi mesi andranno progressivamente al rinnovo, emerge come certamente, prese singolarmente, traggano beneficio in termini di vicinanza ai concittadini se si pensa al piccolo numero di abitanti di ogni singolo paese, sulla media degli 800 abitanti: ci si conosce tutti, sostanzialmente.

Ma ciò sarà davvero da qui in avanti sufficiente? Pensiamo alla ripresa tra mille sacrifici, oppure a una seconda (e ci si augura di no) ondata: non converrebbe riprendere un cammino assieme, ossia amministrare in modo il più possibile coordinato, sfruttando il prossimo quinquennio di mandato per realizzare un percorso concordato fra le tre amministrazioni?

Personalmente ritengo maturi i tempi per immaginare, in prospettiva, la fusione dei nostri tre comuni che per storia e tradizione sono ben più vicini e risonanti di quel che talvolta si vuol vedere. Credo che le “nostre genti”, per usare un concetto caro allo storico esinese Pietro Pensa, siano pronte e possano sostenere un progetto che appuri il senso, la sostanza e il percorso eventuale verso tale meta. Decidiamo noi dove voler andare e con chi, non livelli superiori e lontani!

Detto ciò, ben mi ricordo del non lontano tentativo, a cui con orgoglio rivendico il mio piccolo apporto,  della “gestione associata” fra i tre comuni e Lierna (anche con questa Amministrazione il dialogo andrebbe ripreso in merito) e delle diverse sensibilità su temi, tempi, risorse da impiegare.

Ma nulla piove dal cielo e credo che - anche senza mirare alla fusione - sia più che opportuno aprire un dialogo forte, schietto e costruttivo tra amministratori, per sviluppare collaborazioni che talvolta non si attuano e che, soprattutto in questa fase storica, sono più difficili da non voler argomentare, mettere a tema e attuare.

Non voglio dilungarmi sui benefici (dal “peso specifico” più alto ai tavoli istituzionali, alle maggiori entrate da Roma, alla maggior partecipazione dei cittadini all’amministrare pubblico, all’incredibile offerta turistica integrata che spazierebbe dal lago alla Grigna, attraverso il paesaggio di mezza costa perledese, così affascinante, con ulteriori ricadute su tutta l’economia della Valle e sulla ricchezza di stimoli culturali per i nostri ragazzi) e certo non ignoro, viceversa, come talvolta l’amore per il proprio campanile abbia talvolta in passato ostacolato addirittura l’avanzare una pur pallida ipotesi in merito, ma reputo personalmente che il nostro tempo, con quanto accadrà, sia più che fertile per l’inizio di un viaggio condiviso, sulla base di un generoso e libero confronto.

Le nostre comunità, dove tali ragionamenti sono oggigiorno ormai ben praticati, meritano un serio tentativo in tale direzione.

Paolo Ferrara - “Uniti per Varenna”

1 commento:

  1. Mi sembra un'ottima proposta e una riflessione molto ampia su un problema che caratterizza il territorio: l'amore per il proprio campanile.

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