In gara alla storica corsa che si disputa sulle strade delle Madonie con il pilota Claudio Vallino. La loro Swift turbo fermata purtroppo da un guasto meccanico
Maurizio Vitali, navigatore di Abbadia Lariana.
di Claudio Bottagisi
Tra le corse automobilistiche su strada è un assoluto la più storica. E la più antica tra quelle tuttora disputate. Si sta parlando della mitica “Targa Florio”, che quest’anno ha tagliato il traguardo della 104.ma edizione.
Nata come gara di velocità su strada, tipologia di competizioni vietata in Italia a partire dal 1977, dal ‘78 ha acquisito la denominazione di “Rally Targa Florio” ed è per gli appassionati un appuntamento immancabile, con il suo fascino, le insidie delle strade delle Madonie, il calore e l’abbraccio ideale del pubblico, tutti elementi irrinunciabili per le case automobilistiche ma più ancora per i piloti.
Non vi è driver che non desideri avere almeno una partecipazione alla “Targa Florio” nel proprio palmarès. Il nome nell’albo d’oro della competizione è del resto privilegio di pochi, ma la magica cornice della partenza, le prove speciali da affrontare in mezzo a due ali di folla, l’abbraccio del pubblico alle assistenze e al traguardo rendono semplicemente unica la corsa siciliana.
Quest’anno ad avere avuto l’onore di parteciparvi è stato Maurizio Vitali di Abbadia Lariana, alle spalle ventuno stagioni agonistiche nel mondo dei rally (la sua prima licenza risale al 2000) e da quattro anni navigatore di Claudio Vallino, nome che gli appassionati di questa disciplina ben conoscono.
Origini liguri (attualmente vive a Pinerolo, in Piemonte), 41 anni di gare alle spalle, Vallino vanta oltre 100 podi e 17 trofei di marca vinti in carriera. Da quattro stagioni, come detto, fa per così dire coppia fissa con Vitali, che ha corso con vari piloti tra i quali il mandellese Mauro Zambelli, Marco Silva di Canzo e Marco Paccagnella di Lecco per citarne soltanto alcuni.
“Per me che ho sempre partecipato a rally locali e a livello regionale - spiega Maurizio Vitali - è stato veramente emozionante poter prendere parte a questa storica competizione”.
“In questo anno così particolare, dove anche i rally hanno inevitabilmente subìto limitazioni e con le varie disposizioni da seguire - aggiunge il navigatore di Abbadia - sono davvero felice di aver vissuto in prima persona questa esperienza. Sono stati quattro giorni molto belli. Di più, fantastici”.
“L’unico rammarico - aggiunge Vitali - è che il Trofeo Suzuki, a cui io e Claudio partecipavamo con la Swift turbo, si sia concluso per noi alla fine della seconda delle nove prove speciali in programma per un guasto meccanico, un banale problema all’impianto di iniezione del motore che non ci ha consentito di lottare appunto per il Trofeo. Restano però, torno a ripetere, le emozioni uniche di un’esperienza che non potrò mai dimenticare, qualcosa da raccontare a nipoti e amici”.
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