I bimbi di prima classe della scuola primaria si sono sentiti accolti dai compagni di seconda, che hanno donato a ognuno di loro una piantina di melograno
(C.Bott.) E’ già suonata, la prima campanella del nuovo anno scolastico 2020-2021, all’Istituto “Santa Giovanna Antida” di Mandello, che aveva scelto di iniziare la scuola - a orario pieno, mensa inclusa - il 1° settembre per una pluralità di ragioni pedagogiche che vanno oltre la possibilità di avvalersi dei giorni precedenti la data ufficiale di inizio delle lezioni (per la Lombardia, come noto, lunedì 14 settembre) per svolgere attività di recupero degli apprendimenti.
“Alla possibilità di recuperare il tempo perduto - spiega suor Giovanna Morstabilini, dirigente scolastico e coordinatrice delle attività educative e didattiche dell’istituto paritario di via Manzoni - abbiamo contrapposto la volontà di “far vivere al meglio ai bambini il tempo presente”, perché la realtà scolastica sia per loro un’esperienza positiva, che valga la pena di essere vissuta investendo al meglio le risorse personali, premessa indispensabile perché l’apprendimento sia efficace”.
Nell’attesa della riapertura, a tutti i bambini era stato inviato il testo di una canzone, elaborato dagli insegnanti, che sottolinea il gusto della ripresa (Finalmente a scuola / era proprio ora / Dopo tanti mesi / eccoci a motori accesi / La porta si spalanca / nemmeno uno manca), che gli alunni hanno potuto imparare e condividere.
Si è voluto che l’apertura fosse una festa autentica. Così, ad esempio, i bimbi di prima classe della scuola primaria si sono sentiti accolti dai compagni di seconda, che hanno donato a ognuno di loro una piantina di melograno, metafora della crescita che la scuola favorirà in loro e che vedrà i loro fiori e i loro frutti.
Altri momenti beneauguranti, per i quali le varie classi si stanno preparando, sono previsti per le prossime settimane.
“Di fronte all’esperienza inedita di un ritorno a scuola dopo l’isolamento e il distanziamento - osserva sempre suor Giovanna - si sta dedicando tempo all’ascolto del vissuto di ciascuno dei bambini, invitati a parlare delle loro emozioni: un’occasione preziosa per ri-conoscersi”.
Alunni e insegnanti, poi, nei giorni scorsi hanno incontrato il dottor Carlo Signorelli, ordinario di igiene al “San Raffaele” di Milano, che con il suo intervento ha contribuito a restituire parte di quella serenità che deve essere riguadagnata dopo l’esperienza difficile della chiusura antipedagogica che purtroppo tutti sono stati costretti a vivere.
In sintesi, esperienze che vogliono rappresentare la sfida di un’innovazione didattica che promuova autentiche occasioni di incontro, socialità e comunità, fondamentali per un apprendimento significativo.
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