Da “Casa comune per Mandello democratica” riceviamo e pubblichiamo:
La trasmissione di giovedì 10 settembre su TeleUnica Lecco, dedicata alle elezioni amministrative di Mandello, ha consentito a ciascun candidato di evidenziare i punti chiave del programma e la sua visione di sviluppo futuro per il paese.
Passate alcune ore dalla messa in onda, a mente lucida ci pare doveroso avanzare alcune considerazioni, sia sul contenuto che abbiamo ascoltato sia su alcune dinamiche che ci hanno lasciato perplessi e amareggiati.
Innanzitutto vorremmo sottoporre all’attenzione dei lettori due discutibili affermazioni del sindaco uscente: Fasoli parla di “continuità” rispetto al quinquennio appena trascorso e afferma che si ripresenta con una lista “abbastanza rinnovata”. Il cambio quasi totale dei candidati, con la presenza nella squadra di un solo assessore e di soli due consiglieri uscenti, ci sembra davvero poco per definirla “continuità”.
Viene da chiedersi il motivo di questo restyling. Cos’è cambiato rispetto al 2015? Un elemento balza agli occhi di tutti: da lista civica “di gente lontana dai partiti”, come ci era stata presentata nella scorsa campagna, si è passati ad una lista “politica” marcatamente di destra, con l’appoggio esplicito dei segretari provinciali di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Una scelta legittima, ci mancherebbe, ma che ci sentiamo di sottolineare. Forse questa virata a destra non era gradita ad alcuni assessori uscenti? Forse i partiti sopra citati hanno chiesto (e ottenuto) posti in lista per loro esponenti? Forse il metodo autoritario, mostrato a più riprese dal sindaco uscente, ha scontentato molti, anche all’interno della sua squadra?
In un altro passaggio Fasoli afferma che la riqualificazione dell’ex Vellutificio Redaelli non si è potuta ancora realizzare (e nemmeno iniziare, aggiungiamo noi) a causa di intoppi burocratici. A questo proposito, ci permettiamo di ricordare come, ormai 5 anni e mezzo fa, “Casa Comune” aveva avviato con le proprietà contatti che lasciavano ben sperare e, inoltre, il faldone contenente il progetto di rilancio dell’area era già stato visionato dalle autorità competenti.
Insomma, c’erano tutte le premesse per un rapido avvio dei lavori, che sarebbero stati molto strategici per Mandello. Perché il “Paese di tutti” ha sostanzialmente cestinato il nostro progetto? Forse per una sterile contrapposizione politica, che ha soverchiato anche l’interesse pubblico?
Per non parlare della promessa, ascoltata sempre ieri sera, di una palestra con parete per l’arrampicata nella ex area Sapio, già avanzata identica nel programma per le elezioni 2015 e, va da sé, mai realizzata.
Infine una questione non più di merito ma di forma. Dopo il confronto tra i candidati, su TeleUnica è andata in onda la trasmissione “Paese che vai”, guarda caso proprio su Mandello, sponsorizzata dall’amministrazione comunale e - di nuovo guarda caso - presentata dallo stesso Fasoli. Insomma, uno spot in piena regola, per giunta pagato da tutti i mandellesi. Una palese violazione della par condicio, prima ancora che una totale mancanza di eleganza e garbo istituzionale.
Sarà stata una svista dell’emittente televisiva? Può darsi, ce ne accerteremo a breve. Considerato però che il filmato nell’ultimo mese è già stato trasmesso più volte, viene naturale chiedersi: come mai in periodo di campagna elettorale non è stato sospeso?
Al di là di tutto, siamo convinti che i nostri concittadini premieranno la qualità della nostra proposta politica, che giochetti o astuzie come quelli sopra descritti non riusciranno certo a offuscare.
“Casa comune per Mandello democratica”
Nessun commento:
Posta un commento