Attivo anche
nella commissione sentieri e nel gruppo “Semprevivi” del Cai Grigne, aveva 85
anni e abitava in frazione Olcio
Egidio Tagliabue, morto all'età di 85 anni. |
di Claudio Bottagisi
Il suo nome si lega al Cai Grigne, di cui era socio dal 1978, e al gruppo
Corvi, costituito a Mandello nei primi anni Settanta. Proprio dei Corvi è stato
tra i componenti più attivi, per molti anni anche nel ruolo di istruttore
regionale. Ha arrampicato con alcuni tra i più forti rocciatori del sodalizio e
effettuato ascensioni su vie classiche anche di rilevante difficoltà nelle Alpi
e sulle Grigne.
Egidio
Tagliabue, morto all’età di 85 anni (avrebbe compiuto gli 86 il prossimo 21
agosto), la montagna l’aveva in effetti nel sangue. E quella sua grande
passione l’aveva portato a essere attivo come accompagnatore alle gite
sezionali e alle uscite della “Secim 2”.
Ha
fatto parte della commissione sentieri del Cai, affiancando i volontari del
sodalizio attivi nella posa della segnaletica appunto lungo i sentieri delle
Grigne e, fino a non molti anni fa, nella pulizia degli stessi. Era stato anche
istruttore della scuola di alpinismo lombarda “Alpiteam” del Club alpino
italiano, istituita a metà anni Ottanta, e ultimamente - sempre all’interno del
Cai Grigne - dava il suo prezioso apporto al gruppo “Semprevivi”.
Immancabile, ogni venerdì sera, la sua presenza in sede.
Benigno
Balatti, personaggio di spicco dell’alpinismo mandellese, parla di lui come di “un
alpinista affidabile su qualsiasi terreno, specie su neve e sul misto”. Proprio
con Balatti e con Daniela Gaddi Tagliabue effettuò la seconda ripetizione della
“via degli inglesi” alle Aiguilles de Pra Sec, alle Jorasses. Sempre con
Benigno fu sulla “Carugati” e in invernale (“con molta neve”, tiene a
sottolineare Balatti) sulla “Cassin”, al Sasso Cavallo.
Il
palmarès alpinistico di Egidio comprende inoltre la traversata dal Dome de Rochefort
al Monte Bianco fino alla Punta Young, la Goulotte Chéré (Triangle du Tacul) alla
Piramide Tacul, la Nord Tourond e altre salite al Bianco. In Dolomiti scalò il Crozzon
di Brenta e il canalone Tosa, oltre a rendersi protagonista di altre belle salite.
Casa
a Olcio, Tagliabue aveva lavorato nel campo dell’edilizia e delle opere pubbliche,
in particolare come operatore di ruspe. Era conosciuto in paese con l’appellativo
di “Barbarossa” per l’inconfondibile colore dei suoi capelli e appunto della
sua barba.
I
funerali si terranno questa mattina, sabato 1° agosto, alle 10.30 nella chiesa
di San Vito a Lentate sul Seveso.
Una foto d'archivio. Egidio Tagliabue, primo a sinistra, al rifugio Elisa con altri volontari del Cai Grigne in occasione della posa di alcuni cartelli segnaletici. |
Nessun commento:
Posta un commento