“A errori
passati se ne sono sommati altri. Fisiologiche la mancanza di spiagge dovute a
immobili costruiti su aree anche demaniali e la vocazione industriale degli abitanti
del territorio”
Da Mandello,
riceviamo e pubblichiamo:
Con
questo intervento è mia intenzione segnalare le difficoltà che incontrano le
strutture turistico-ricettive gestite senza partita Iva. Oltre a essere escluse
da qualsiasi aiuto emergenziale del legislatore, devono fare i conti con una legge
regionale che di fatto ha liberalizzato il mercato anziché regolarizzarlo con criteri
più lungimiranti.
Mi
riferisco in particolar modo alla possibilità per i proprietari di prima casa
di adibire parte della propria abitazione ad uso “casa vacanza”. Ricordo che
chi ha acquistato la prima casa ha potuto usufruire dei benefìci di legge
(tasse al 4% anziché
al 9%) e in taluni casi non vive neppure nell’abitazione, ma continua di fatto ad
alloggiare nella casa dei genitori.
In
molti casi si ricorre ai servizi offerti dalle agenzie o addirittura da “Start
up” che riescono a pagare una tassazione del 5% a fronte della cedolare secca
del 21% delle case vacanze. Cedolare del 21%, peraltro, messa in discussione
dalla nuova normativa regionale.
E’
palese la contraddizione di fondo di questi provvedimenti, che da un lato
tentano di regolamentare il settore e dall’altro destabilizzano il mercato dei
prezzi, creando possibilità per evasione fiscale e lavoro in nero.
Altro
tasto dolente sono gli obblighi per la registrazione dell’arrivo e della
partenza degli ospiti: invio dei dati alla Polizia di Stato, in Regione
Lombardia e al Comune per la tassa di soggiorno. Ricordo
che i pacchetti applicativi per la gestione dei dati sono acquistati con i
soldi dei contribuenti e tre a me sembrano un po’ troppi!
Non
parliamo delle Ota, le Online travel agencies che avvalendosi del servizio di
intermediazione dei pagamenti costruito sulla cieca affidabilità di recensioni
scontate si sono costruite un monopolio a tasso pressoché gratuito.
Non
mi dilungo sulla situazione specifica di Mandello. A errori passati se ne sono
sommati altri. Fisiologica la mancanza di spiagge dovute a immobili costruiti
su aree anche demaniali che andrebbero verificate. Fisiologica la vocazione
industriale degli abitanti del territorio.
Si
auspica che in futuro si sappia perlomeno copiare da chi ha operato bene. Per
questo suggerirei degli stage formativi per amministratori pubblici e gestori
di strutture del settore.
Giovanni Trincavelli - Mandello Lario
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