“La
"Nostra famiglia" non ha alcuna necessità di mettere mano alla modifica del contratto
di lavoro per gli oltre 2.400 dipendenti di tutta Italia. Dopo diversi incontri
nelle ultime settimane, che hanno visto in prima fila le segreterie nazionali
di Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl-Uil nell’esame dei dati economici e patrimoniali del
bilancio dell’associazione, l’analisi dei dati ha confermato la nostra posizione
iniziale: il contratto non va modificato”.
Così
affermano Catello Tramparulo, Franca Bodega e Vincenzo Falanga, in
rappresentanza delle tre organizzazioni sindacali, in una nota che così
prosegue: “Ci sono state criticità evidenziate nell’analisi del bilancio, ma
nessuna di questa può essere
direttamente imputabile al costo del personale, che da oltre 14 anni attende
con ansia il meritato rinnovo contrattuale. Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl-Uil hanno da
sempre ribadito piena disponibilità a discutere di un piano aziendale per il
rilancio dell’associazione, proprio a partire dai punti di maggiore sofferenza
evidenziati dall’analisi dei numeri e delle attività della stessa”.
E
ancora: “Nonostante queste aperture la posizione dell’associazione resta ancora
distante dalle nostre. Si continua a ribadire la necessità di cambiare il
contratto nazionale, di uscire dal comparto sanità per transitare nel contratto
Rsa Cdr. Come segreterie territoriali di Fp Cgil Lecco, Fp Cisl Monza-Lecco e
Fpl Uil del Lario, unitamente
alle Rsu e Rsa di tutte strutture lombarde dell’associazione “La Nostra famiglia”,
sosteniamo la posizione assunta delle segretarie nazionali. Riteniamo urgente che
vengano ritirate dal tavolo la decisione di modifica unilaterale del Ccnl e ogni
altra proposta che umilia e mortifica i diritti delle lavoratici e dei
lavoratori. Dopo 14 anni di attesa per il rinnovo contrattuale è inaccettabile
qualsiasi proposta “caritatevole”.
Ai lavoratori deve essere applicato nella sua interezza il nuovo contratto
della sanità privata, senza se e senza ma”.
“Lavoratrici
e lavoratori dell’associazione - così continua la nota sindacale - hanno
dimostrato, attraverso il loro impegno e la profonda passione per quello che
fanno, di meritarsi il rispetto e la giusta considerazione da parte della
proprietà. Se in questi anni l’associazione è giustamente considerata
un’eccellenza della cura, ricerca e riabilitazione a livello internazionale è proprio
grazie alle lavoratrici e ai lavoratori: tradire queste aspettative è
inaccettabile. Riteniamo ci siano ancora spazi di confronto e discussione. E’
necessario fare un passo avanti, guardare in faccia i problemi e affrontarli
seriamente. Non si possono scaricare sul personale problemi originati da altri
capitoli di spesa”.
Poi
le ultime considerazioni: “Come segreterie territoriali, in accordo con i rappresentanti
dei lavoratori Rsu e Rsa abbiamo sospeso ogni attività di protesta in rispetto
del tavolo nazionale di confronto con l’associazione. Ribadiamo che, in assenza
di riscontri positivi, riprenderanno in tutte le sedi della Lombardia le forme
di lotta e protesta in difesa dei diritti e della dignità della lavoratrici e
dei lavoratori”.
Nessun commento:
Posta un commento