Giovanni Trincavelli: “A quanto pare le istituzioni hanno issato bandiera
bianca e si assiste al rimpallo delle responsabilità. Non ci resta che
piangere!”
Candidato sindaco alle elezioni comunali del 2015 a
Mandello, Giovanni Trincavelli interviene nel dibattito seguito al
provvedimento di chiusura dei giardini pubblici con la lettera che di seguito
pubblichiamo:
A Mandello si usava dire una volta (e si usa ancora adesso) “veniamone a una”. Mi
riferisco allo stato in cui “galleggia” il paese. Non è mia intenzione
criticare gratuitamente chi tenta con fatica di valorizzare e monetizzare il
patrimonio naturalistico di Mandello.
Siamo ben consci che per gran parte dei mandellesi il turista è ancora visto
come una “seccatura” e per accontentare i cittadini elettori a volte il “compromesso”
ha la meglio, ma non è una giustificazione accettabile per i vari maldestri interventi
effettuati in questi anni.
Mi riferisco alla passeggiata pedonale da Terzo mondo in Poncia e agli
accumuli di montagne di ghiaia nel letto del Meria. Penso anche al bar che
sembra un ricovero per attrezzi, a costruzioni fuori luogo di strutture in zona
Lido, alla squallida pavimentazione di piazza Garibaldi.
Da segnalare anche l’aria del paese, “arricchita” con le puzze dei forni. Ci
mancava ora la ciliegina della chiusura dei giardini pubblici a lago (peraltro
già vietati al calpestìo), con transenne e sorveglianza privata a pagamento.
A quanto pare le istituzioni hanno issato bandiera bianca. Sembra il
rimpallo delle responsabilità. Sindaco, questore, polizia municipale,
carabinieri, che tra l’altro in questo periodo non devono essere schierati a
protezione del business degli stadi.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà
fornire ulteriori contributi e informazioni. Nell’attesa, non ci resta che
piangere!
Giovanni Trincavelli
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