La
notizia è stata accolta dal suono delle campane nella comunità di Villatico di
Colico, dove nacque la religiosa assassinata a Chiavenna
Suor Maria Laura Mainetti, originaria di Colico. |
Papa
Francesco ha ricevuto ieri il cardinale Angelo
Becciu, dal 2018 prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Durante
l’udienza il pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto
riguardante la Serva di Dio suor Maria Laura Mainetti, al secolo Teresina
Mainetti. La Congregazione delle cause dei santi ha riconosciuto il martirio della religiosa delle Suore figlie
della croce.
La notizia è stata accolta dai rintocchi delle campane nelle comunità
di Villatico di Colico, dove suor Mainetti è nata, e a Chiavenna, luogo del suo
martirio. E oggi, sabato 20 giugno, a mezzogiorno le campane di tutte le chiese della diocesi di Como suoneranno a festa.
La diocesi di Como ha accolto con gioia la notizia di questo
importante riconoscimento da parte della Chiesa. “E’ forte il senso di
responsabilità - si legge in una nota diffusa in queste ultime ore - Siamo testimoni
e custodi delle molte tracce di santità che caratterizzano la storia millenaria
della nostra diocesi. In questi ultimi nove anni abbiamo vissuto la
canonizzazione di san Luigi Guanella (23 ottobre 2011) e le beatificazioni
prima dell’arciprete Nicolò Rusca (21 aprile 2012) quindi di madre Giovannina
Franchi (20 settembre 2014). Lo scorso novembre è stato riconosciuto il
miracolo del medico missionario comboniano padre Giuseppe Ambrosoli. Ora il martirio
di suor Maria Laura. E’ un percorso che si arricchisce dei tanti “santi della
porta accanto” di cui le nostre comunità sono ricchissime”.
Teresina
Mainetti nacque come detto a Colico il 20 agosto 1939, decima figlia di mamma
Marcellina e papà Stefano. Fu uccisa il 6 giugno
2000, nell’anno del suo quarantesimo di professione religiosa, a Chiavenna al
termine di un rituale satanico ispirato da quella data così evocativa, il 6
del 6 del nuovo millennio.
“Eccomi! Signore, perdonale”: questa la frase pronunciata da
suor Maria Laura mentre veniva colpita.
“Della
tua vita devi fare una cosa bella per gli altri”: questo invito, rivoltole
ancora giovanissima da un sacerdote durante la confessione, fu da lei
abbracciato come progetto di vita. A 18 anni entrò nella congregazione francese
delle Figlie della croce: nell’agosto 1959 prese i primi voti come suor Maria
Laura e nel 1960 fece la professione perpetua a La Puye, casa madre della congregazione.
Dedicò
la sua vita alla missione tra i bambini, i giovani e le famiglie, a Vasto
(Chieti), Roma, Parma, fino ad approdare a Chiavenna nel 1984: qui, nel 1987,
divenne anche superiora della comunità.
Le
consorelle la descrivono “instancabile e serena, sempre pronta a rimboccarsi le
maniche quando scopriva una qualunque situazione di difficoltà”. Si firmava
sempre per esteso: suor Maria Laura, Figlia della croce. Pochi mesi prima della
morte scrisse a una consorella: “Ti auguro di cercare e trovare Gesù tra i
poveri e nella quotidianità… Sarai felice davvero”.
Una sensibilità particolare suor Maria Laura l’ebbe per giovani.
In uno dei suoi scritti si esprimeva così: “I giovani sono poveri… Sì, perché
spesso sono disorientati, sradicati, plagiati, soffocano un grido di vita
inespresso... Sento l’urgenza di accompagnarli e di chiedere aiuto a Gesù,
perché non hanno punti di riferimento”.
Sul luogo del martirio è stata posta una croce in granito che reca la scritta evangelica “Se il chicco di grano non muore,
non porta frutto”. Da subito, in tanti si sono recati lì in preghiera e, nel
marzo 2019, la salma di suor Laura è stata traslata dal cimitero di Chiavenna
alla cappella di san Giovanni Nepomuceno, nella Collegiata di San Lorenzo.
Tempi
e modi della beatificazione saranno concordati dal vescovo Oscar Cantoni e dagli
attori della Causa con la Segreteria di Stato e le competente Congregazione
delle cause dei santi.
A
partire dal pontificato di Benedetto XVI i riti di beatificazione vengono
celebrati nelle diocesi per coinvolgere più visibilmente le Chiese particolari
nei riti della beatificazione dei rispettivi Servi di Dio.
La liturgia di beatificazione è comunque un atto del pontefice. E' presieduta da un
suo rappresentante, preparata dalle Chiese locali con l’Ufficio delle celebrazioni
liturgiche del Papa e suggellata dalla lettura del suo decreto: una vera
epifania, dove si uniscono la Chiesa della terra e quella del cielo.
Nessun commento:
Posta un commento